mio commento: il telegiornale dice che nel nostro paese c’è una ripresa delle assunzioni. Mentre invece 1340 Lavoratrici e Lavoratori hanno quasi perso la fonte di vita per loro e le proprie famiglie. Il bene comune dei cittadini non si può costruire senza una Politica industriale adeguata che in Italia manca da troppo tempo. E neanche con boutade e riforme che non hanno nulla di ciò che la “politica” vuole far passare come messaggio all’Opinione Pubblica. Mario Piromallo
Whirpool, chiude la sede di Caserta e il centro di None. 1340 esuberi
Il colosso Usa che ha rilevato lo scorso anno l’azienda dalla famiglia Merloni si appresta a razionalizzare la capacità produttiva del gruppo e a chiudere il centro di ricerca e torinese. Previsti altri esuberi oltre ai 940 già messi in cantiere. Presentato il piano ai sindacati, che chiedono di mantenere l’occupazione ai livelli attuali. Il governo non approva la riorganizzazione. Gli operai di Albacina bloccano la superstrada Roma- Ancona.
MILANO – Il piano industriale di Whirpool prevede la chiusura della Indesit di Caserta, dove lavorano circa 800 persone e del centro ricerca e sviluppo di None (Torino). In tutto, tra esuberi già previsti (940) e nuovi (400), i lavoratori che perderanno il lavoro sono 1340. L’ex società della famiglia Merloni era stata acquistata dal colosso Usa alla fine dello scorso anno e tolta dalla Borsa italiana. I manager non hanno mai confermato di voler garantire gli attuali livelli occupazionali, facendo preoccupare fin da subito le parti sociali.
L’azienda ha invitato i rappresentanti dei lavoratori e le associazioni sindacali a un incontro di approfondimento il prossimo 20 aprile. La chiusura dello stabilimento di Carinaro (CE) e del centro ricerca e sviluppo di None (TO) sono parte del piano, insieme al rafforzamento del polo dell’incasso a Cassinetta (VA) e alla creazione del polo per la produzione di piani cottura con l’integrazione degli stabilimenti di Albacina (AN) e Melano (AN). Whirpool stima 250 esuberi aggiuntivi negli stabilimenti, 150 nell’ambito della ricerca ed è disponibile a considerare “soluzioni che evitino procedure di mobilità unilaterali fino alla fine del 2018 in linea con lo spirito del Piano Italia“.
“Stiamo considerando la razionalizzazione delle funzioni amministrative e produttive tra Whirlpool e Indesit. Il gruppo integrato potrà unire le rispettive migliori esperienze e incrementare la capacità di utilizzazione degli impianti produttivi, generando significative efficienze da cui trarranno beneficio i clienti e i consumatori di tutta Europa”, avevano scritto nella nota emessa nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto. I sindacati avevano chiesto da subito l’intervento del governo.
Gli operai della Indesit di Albacina (Ancona) hanno bloccato la Strada provinciale 256 Muccese e si stanno dirigendo verso la superstrada Ancona-Roma per protestare contro il piano presentato dall’azienda. Al loro fianco c’è il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, del Pd.
Il governo italiano si è opposto alla ristrutturazione, esprimendo “forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi, alcuni dei quali in aree del paese già colpite da fenomeni di deindustrializzazione”. All’incontro, presieduto dal ministro Federica Guidi, hanno partecipato il sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova e i sindacati. “Il governo – si legge in una nota del ministero dello Sviluppo – ha preso atto degli aspetti positivi e certamente importanti sul fronte degli investimenti e dell’incremento dei volumi” ma “ha chiaramente ribadito di considerare questo primo incontro come l’inizio di un confronto che si svilupperà nelle prossime settimane. “Il Governo farà di tutto per
salvaguardare i posti di lavoro del gruppo Whirlpool in Italia”, ha ribadito il ministro, che ha chiesto e ottenuto l’impegno dell’azienda a rispettare quanto stabilito nel 2013 sull’ acquisto di Indesit che escludeva qualsiasi licenziamento unilaterale fino al 2018. “Il governo conferma l’impegno a ricercare con le parti ogni possibile soluzione che consenta di rimuovere gli aspetti negativi del piano a cominciare dalle pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale”.
Scontata l’opposizione dei sindacati. “Costruiremo la reazione più tenace per rigettare questo piano e auspichiamo che il governo sia dalla nostra parte per far cambiare idea alla multinazionale Whirpool” sulla chiusura della Indesit di Caserta. Così il segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati. Le Rsu di Caserta, che seguivano in streaming dallo stabilimento l’incontro in corso al Mise, hanno lasciato la sala per preparare una reazione immediata. “Whirpool si assume la grande responsabilità di chiudere l’ultima realtà che ha nella storia del marchio Indesit”, dice Sgambati. “La cosa più grave è che chiude in un territorio già devastato come Caserta e di fatto smentisce quanto detto dall’azienda a febbraio sul mantenimento degli accordi in essere”, aggiunge il dirigente sindacale. Indesit, prima dell’acquisizione, si era impegnata a non far ricorso a licenziamenti fino a tutto il 2018 e a investire 83 milioni nelle fabbriche italiane.
Decisamente contrario anche il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca: “Se le indiscrezioni venissero confermate ufficialmente, il giudizio sarebbe netto: il piano Whirlpool va cambiato e debbono essere rispettati gli impegni dell’accordo del 2013”. “La chiusura dello stabilimento di Albacina non è accettabile”, ha aggiunto sottolineando che “è singolare che su una vicenda di tale rilevanza il Governo nazionale abbia escluso la partecipazione delle Regioni. Ma sono preoccupanti soprattutto le notizie che stanno emergendo da questo incontro. Il piano va approfondito, ma la chiusura ipotizzata di Albacina, stabilimento storico del territorio, è una scelta sorprendente”.
“Nonostante un il Piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca”, ha dichiarato invece Gianluca Ficco, coordinatore di settore della Uilm nazionale al termine della presentazione del piano aziendale al ministero dello sviluppo economico per l’integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca, attività che oggi danno lavoro a 5.150 Lavoratori. “La multinazionale ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Caserta in cui lavorano più di ottocento persone, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), precisamente quello di Albacina i cui seicento lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche”.
“Quello presentato oggi è un piano che, se da un lato contiene scelte industriali importanti per il nostro paese sia in termini di investimenti che di volumi produttivi, con il rientro di produzioni attualmente fatte in Cina, in Turchia e in Polonia, dall’altro contiene la decisione di chiudere lo stabilimento ex Indesit di Carinaro in Campania e, seppur in tempi più lunghi, il trasferimento della ricerca e sviluppo sulle lavastoviglie con la chiusura del centro di None in Piemonte. Decisioni di chiusure che non possiamo condividere”. Lo affermano, in una nota congiunta, Michela Spera, segretaria nazionale Fiom e Gianni venturi, coordinatore nazionale per il gruppo Whirlpool-Indesit.
In una nota la società ha spiegato che l’obiettivo del piano è “il miglioramento dell’efficienza produttiva e della capacità utilizzata insieme all’integrazione e alla specializzazione dei siti produttivi al fine di raggiungere un business sostenibile nel lungo periodo in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) e specificatamente in Italia”.
Gli americani fanno leva sui 500 milioni di euro di investimenti messi sul tavolo nei processi, nei prodotti e nella ricerca e sviluppo previsti per i prossimi quattro anni in Italia in contrasto con gli 83 milioni di euro della gestione della famiglia Merloni stanziati nel 2013. L’impegno starebbe a significare il ruolo centrale che l’Italia ricopre per Whirlpool nella regione Emea. “Un’ampia parte di questi investimenti – recita la nota – sarà orientata a sviluppare un network specializzato ed efficiente di fabbriche e piattaforme di prodotto avanzate e competitive, aumentando simultaneamente i volumi di produzione realizzati in Italia. Il piano rafforza, inoltre, il ruolo dell’Italia quale polo per la ricerca e sviluppo, attraendo verso il Paese oltre il 70% della spesa destinata all’EMEA”.
“Si crea oggi per noi un’opportunità unica per espandere la leadership globale di Whirlpool anche alla regione Emea”, ha dichiarato Davide Castiglioni, amministratore delegato Italia e vice presidente operazioni Industriali di Whirlpool Emea. “Sono fiducioso che il piano industriale che abbiamo presentato ci consentirà di diventare competitivi e sostenibili nel lungo periodo. Whirlpool ha dimostrato numerose volte in passato la propria abilità nella creazione di valore attraverso acquisizioni di successo e siamo fiduciosi che anche questa integrazione porterà forti risultati ai nostri azionisti e prodotti ancora migliori ai nostri clienti”.
fonte: la Repubblica
http://www.repubblica.it/economia/2015/04/16/news/whirpool_chiude_la_sede_di_caserta-112094777/?ref=HREC1-1