Per la prima volta, grazie ad un ricorso inoltrato dal patronato Inca Cgil con il Centro donna della Camera del lavoro di Milano l’Inail ha riconoscuto il danno biologico derivante da stupro “come infortunio, non solo per il danno all’integrità fisica ma, soprattutto, per le conseguenze di carattere psico-emotivo”.
Io la trovo un’ottime decisione, che allevia perlomeno un po’ le ferite subite dalla vittima.