di Mauro Caron. Dopo una vacanza intercontinentale piuttosto stressante, abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno di riposo al mare nel passato mese di agosto; ne approfitto per parlarvi di un posto di cui forse molti sestesi ignorano o non ricordano l’esistenza, pur essendo un pezzetto della loro città in terra straniera. Si tratta dell’ex-colonia del Comune di Sesto San Giovanni, che negli anni ’60 acquistò una bella fetta di pineta costiera toscana nel comune di Bibbona e la concessione su qualche centinaio di metri di spiaggia adiacente, e negli anni ’70 inaugurò, al limite del tempo massimo, una colonia marina nuova di zecca, con quattro costruzioni cilindriche a torta (cave all’interno) che ancora oggi non sfigurerebbero nelle riviste di architettura. La colonia, com’era doveroso per un’Amministrazione (da sempre) democratica e di sinistra come quella di Sesto, venne dedicata a Salvador Allende, trucidato poco prima durante il colpo di Stato del ’73 in Cile (in qualche torre non ancora ristrutturata si respira un’aria anni ’70, con murales politici pre-graffiti). Mancava ancora poco però prima che tutto il sistema delle colonie estive andasse definitivamente in crisi, sorpassate dall’onda del secondo boom economico degli anni ’80. Oggi le quattro torri, pensate per i figli degli operai e della piccola borghesia sestesi, sono state riadattate ad ospitare una casa vacanze aperta a tutti. Ma credo che negli ultimi anni i sestesi abbiano un po’ perso la memoria e le tracce di questo loro possedimento. Qualche anno fa ha preso avvio un progetto di ristrutturazione cofinanziato dalla Regione Toscana, che però sembra essersi arenato dopo un primo lotto di lavori che ha portato alla realizzazione del bel corpo di fabbrica che ospita la nuova sala ristorante; ora, forse per l’imbarazzo del Comune su cosa fare di questo patrimonio eccezionale (dal punto di vista sociale, ambientale e architettonico), ma bisognoso di cure, manutenzione e rilancio, a Sesto in pochi sembrano ricordarsi della possibilità di trascorrere le vacanze in questa struttura, a prezzi che, soprattutto in alta stagione sulla costa toscana, sono decisamente competitivi. Mentre a Sesto si è formata un’associazione “Amici di Bibbona”, per scongiurare eventuali velleità di alienazione, in tempi di risorse comunali sempre più magre, la struttura, gestita con passione da una cooperativa di Brescia, accoglie attualmente molti più bresciani che sestesi. In effetti il centro vacanze è un luogo che appare ideale per famiglie con bambini, anziani, persone con disabilità motorie. Tutta l’area della “casa vacanze” è infatti recintata e protetta, ci sono parcheggi interni, gli spazi tra le torri sono ampi (c’è anche un minigolf praticabile), la pineta è bellissima, la spiaggia è raggiungibile con una goduriosa passeggiata nel verde ed è attrezzata con ombrelloni e sdraio, è sorvegliata da un bagnino, e dispone di bagni, docce, depositi per giochi, ecc. Il percorso dalle torri alla spiaggia è percorribile oltre che su sentieri anche su un vialetto lastricato, la spiaggia è dotata di passatoie mobili che permettono di raggiungere il proprio ombrellone anche con passeggini (peraltro parcheggiabili, come anche le biciclette, a ridosso della spiaggia) o sedie a rotelle; chi arriva con una sedia a rotelle può poi addirittura scambiarla una volta arrivato alla spiaggia con sedie dotate di ruote per sabbia, e con queste arrivare sino alla battigia e al mare. Alcune camere sono situate al piano terra e prive di barriere architettoniche (ma anche le camere ai livelli superiori sono facilmente raggiungibili con rampe a spirale con pochissimi gradini), e il ristorante è facilmente accessibile da chiunque tramite un’apposita rampa. La televisione è assente sia dalle camere che dalle zone comuni, e quindi la socializzazione, per grandi e piccini, è praticamente obbligatoria. La casa vacanze offre il solo trattamento di pensione completa, con orari definiti (colazione entro le 9, pranzo alle 12.30 o alle 13, secondo il periodo, e cena alle 19.30 o alle 20). La cucina è buona, orientata sulla cucina toscana (piatti come la panzanella, la pappa con il pomodoro, il caciucco, ecc.), semplice ma gustosa, con menù equilibrati e abbondanti. Per ogni pasto si possono scegliere primi e secondi tra due opzioni (oltre ad una serie di alternative fisse e basiche), che si ripetono uguali di settimane in settimana. Frutta e verdura variati e abbondanti sono offerti a buffet e l’unica variante non preannunciata è il dessert serale. Dopo ogni portata, in genere, le cameriere (gentilissime) tornano tra i tavoli chiedendo chi voglia fare un “ripassino”: il rischio effettivo è quindi quello di tornare ingrassati. Marina di Bibbona offre, almeno in alta stagione, infinite possibilità di svago per i bambini, con giostre, luna park, gonfiabili, spettacolini, ecc. Gli adulti hanno a disposizione una via con un po’ di negozi e di gelaterie, una libreria Remainders, un mercato settimanale, qualche intrattenimento serale, biciclette anche a noleggio, e una serie di conferenze sui misteri etruschi nel Forte di Bibbona. Marina è però anche un ottimo punto di partenza per escursioni sulla costa degli Etruschi (con località archeologiche come quelle di Populonia), tra Livorno e Piombino, e sull’immediato entroterra, dove si allineano sulle prime colline suggestivi (e spesso panoramici) piccoli borghi medioevali come la stessa Bibbona, Bolgheri, Castagneto Carducci, Casale, Guardistallo, Campiglia Marittima, Suvereto ed altri, i cui numerosi ristoranti sono affollati soprattutto per cena. Lungo la costa, dove si trovano animate cittadine balneari ma vivaci e con un minimo di personalità, come San Vincenzo a sud e Cecina a nord, si distendono spiagge, dune, pinete. Tra le spiagge più particolari l’insenatura perfetta del Golfo di Baratti, la spiaggia della pineta di Rimigliano a San Vincenzo (una delle poche in Italia dove è ufficialmente autorizzato il naturismo), o quelle dal biancore caraibico (a volte un po’ inquietante, dovuto alle sostanze lavorate nella fabbrica che va da sfondo alla comunque bella spiaggia di Rosignano) di Vada e di Rosignano Solvay. Con un mezzo di trasporto autonomo, un po’ di intraprendenza e la rinuncia agli allettanti pasti di mezzogiorno alla “Salvador Allende”, (sostituibili però con abbondanti cestini da viaggio) si possono raggiungere anche mete più blasonate ma un po’ più lontane, come Volterra, Pisa, Lucca o la stessa isola d’Elba, spesso visibile lungo tutta la costa insieme alle altre isole dell’arcipelago. Tra le numerose iniziative della seconda metà di agosto, dopo i fuochi artificiali di Ferragosto, ne cito almeno due (o tre): LollaRace a San Vincenzo, un carnevale estivo con caccia al tesoro goliardico e molto divertente, e Sognambula, una manifestazione di teatro di strada ispirata al mondo onirico suggestivamente ambientata nel borgo di Castagneto Carducci. L’ultima parte del mese è poi dedicata allo sbaracco, ovvero i saldi in salsa toscana: da Piombino a San Vincenzo a Cecina la caccia ad affari imperdibili (per chi ci crede) è scatenata.