Vendola: «mazzette Expo, peggio di tangentopoli»
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«La politica di Matteo Renzi sul lavoro è ispirata al mito della flessibilità, una sorta di ‘abra cadabra’ in grado di risolvere con la bacchetta magica tutti i problemi dell’occupazione». Lo ha detto Nichi Vendola a ‘Radio Anch’io’. «Nella sua effervescente ascesa – ha aggiunto il leader di Sel – Renzi ha favorito lo scollamento tra lavoro e rappresentanza sindacale».
«Con il governo Renzi siamo di fronte ad un intenso riformismo senza riforme», questa la critica rivolta da Vendola al premier. «La prima riforma – ha aggiunto il leader di Sel – sarebbe restituire ai lavoratori la bandiera dei diritti, a cominciare dagli esodati per i quali non è stato fatto nulla. È difficile comprendere la politica di Renzi come uomo di sinistra, anche perché il suo Governo è fondato su Ncd, i diversamente berlusconiani. Noi infatti proviamo ad aiutarlo tutti i giorni, ma lui ci prende a schiaffi».
«Nessuna scissione in vista dentro Sel. Ero assieme a Gennaro Migliore, in Cisgiordania, quando un articolo di stampa lo ha dato come ‘entrista’ nel Pd. Abbiamo letto insieme l’articolo e posso dire di escluderlo», ha affermato, fra l’altro, Vendola.
«Le vicende giudiziarie dell’Expo non sono una riedizione di tangentopoli perché in realtà la situazione è peggiorata». «All’epoca – ha aggiunto il leader di Sel – le tangenti erano una malattia patologica, mentre oggi sono diventate il normale funzionamento della vita pubblica. Le tangenti non servono più al finanziamento della politica, ma sono solo l’arrembaggio di chi vuole arricchirsi a tutti i costi. È il risultato di clan e lobby che penetrano nella vita pubblica, una giostrina corruttiva – ha concluso il governatore della Puglia – che difende un sarcofago verminoso».