Vendola a 1/2 ora di Rai3

“Non vorrei mettere in imbarazzo Prodi, è un nome talmente autorevole che non ha bisogno di avvocati difensori. Ma trovo intollerabile pensare che si possa immaginare la sua esclusione”. Nichi Vendola, leader di Sel, ospite di “In mezz’ora”, su Raitre, ha risposto così a una domanda sulla corsa per la successione di Giorgio Napolitano al Quirinale. Il prossimo capo dello Stato, ha poi aggiunto “deve essere un presidente di pace con i giovani, con il mondo del lavoro, con le nuove generazioni, con la gente. Deve essere un punto di riferimento di quello che è mancato: la poca credibilità delle istituzioni e della politica”. Per il leader Sel, sarebbe auspicabile utilizzare il metodo Boldrini-Grasso anche per la scelta del prossimo inquilino del Colle. “Il ‘metodo Boldrini-Grasso’ è una risorsa anche per il presidente della Repubblica. Conta soprattutto l’identikit del prossimo inquilino del Quirinale. Quando dico che dovrà essere il costode della Costituzione, non faccio un richiamo formale, ma affermo una cosa precisa. In Italia ci sono parti della politica che hanno bombardato i principi della Costituzione. Credo che il presidente della Repubblica non debba essere il garante delle nomenklature, delle lobby e di quella classe dirigente che chiede impunità. Penso che il nuovo capo dello Stato – continua Vendola – debba essere il garante della speranza di cambiamento che c’è oggi in Italia”. Sulla possibilità, poi, di una possibile intesa tra centrosinistra e M5S sul voto per il Quirinale, “se son rose fioriranno”, ha risposto. Infine, a proposito delle ‘Quirinarie’, il leader del Sel ha detto che occorre rispettare “le modalità talvolta confuse e contraddittorie, naif e anche molto rischiose, di chi prova a rompere la barriera che separa i cittadini dalla politica, dicendo no a un presidente della Repubblica che esce da un laboratorio di specialisti e sì a chi cerca una soluzione alla luce del sole”. “Se la logica, sul Quirinale e su tutto, è quella illustrata oggi da Nichi Vendola, allora se ne deduce che lui e Bersani vogliono il ‘muro contro muro'”. Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti del Pdl, critica le parole del leader Sel. “E peggio ancora – prosegue – hanno in mente una vera e propria offesa ai 10 milioni di italiani che hanno votato l’alleanza.

(da www.larepubblica.it)