No alla vendita delle case popolari

di Roberto Ciccarelli  (fonte: il manifesto)

Piano Lupi: la rabbia degli inquilini contro le vendite all’asta. L’unione degli inqui­lini si è mobi­li­tata ieri (sabato 8 novembre ndr)  con­tro il decreto Lupi sulla casa. Al cen­tro della pro­te­sta l’articolo tre del prov­ve­di­mento che sta­bi­li­sce l’«alienazione del patri­mo­nio resi­den­ziale». A Roma la pro­te­sta si è svolta nei quar­tieri di Pri­ma­valle, Tibur­tina, Tor Bella Monaca, Spi­na­ceto e a presso Piazza Olim­pia a Mon­te­verde dove, sotto una fitta piog­gia, i mani­fe­stanti hanno espo­sto lo stri­scione «Le case popo­lari non si ven­dono». «È un pro­getto folle – sostiene Wal­ter De Cesa­ris, segre­ta­rio nazio­nale dell’Unione Inqui­lini – che acce­lera la dismis­sione del patri­mo­nio abi­ta­tivo pub­blico intro­du­cendo la regola della ven­dita all’asta degli alloggi, par­tendo dal prezzo di mer­cato. L’unica garan­zia reale che viene lasciata agli asse­gna­tari è un effi­mero diritto di pre­la­zione sulla base del prezzo di aggiu­di­ca­zione. Una atroce beffa per il milione di fami­glie che attual­mente vivono nell’edilizia popo­lare pub­blica: oltre il 90% di que­ste fami­glie non potrebbe mai affron­tare né le aste pub­bli­che, né tan­to­meno potrebbe eser­ci­tare una qual­siasi pre­la­zione su futuri prezzi di aggiu­di­ca­zione». La richie­sta dell’Unione Inqui­lini è riti­rare il prov­ve­di­mento per­chè gli alloggi messi all’asta non «pos­sono essere com­prati da chi vi abita». Le ope­ra­zioni rischiano di essere anche poco tra­spa­renti «visto il grado di pene­tra­zione dei poteri cri­mi­nali». Il governo sta «get­tando ben­zina sul fuoco» nella vita di chi «abita oggi il bara­tro della pre­ca­rietà abi­ta­tiva e di un futuro sfratto». Nel patri­mo­nio resi­den­ziale pub­blico gestito dai soli Iacp abi­tano poco meno di 2 milioni di per­sone, tra le quali ci sono 145 mila disa­bili; 413 mila anziani ultra­ses­san­ta­cin­quenni; 142 mila immi­grati extra­co­mu­ni­tari; il 34% delle fami­glie ha red­diti al di sotto di 10 mila euro l’anno. Il decreto mette in grandi dif­fi­coltà gli enti locali. Il con­si­glio regio­nale della Cam­pa­nia ha appro­vato una mozione che bloc­che­rebbe la ven­dita all’asta e impe­gna la giunta Cal­doro a chie­dere la modi­fica del decreto attua­tivo. Nel decreto liber­ti­cida adot­tato dal governo Renzi viene sta­bi­lito all’articolo 5 il taglio delle utenze degli immo­bili occu­pati in tutto il paese. Il 1 e 2 novem­bre si è svolta a Roma l’assemblea nazio­nale della rete «Abi­tare nella crisi» che ha riba­dito l’impegno a con­tra­stare que­sta guerra con­tro i poveri.