Una riflession sulle elezioni comunali del 26 maggio

In questi giorni successivi al voto amministrativo, da parte di importanti politologi e giornalisti vengono pubblicate riflessioni, articoli, analisi che riguardano il comportamento elettorale dei partiti maggiori come il PD, il PDL e il Movimento 5 Stelle.
Un po’ per completezza di informazione ed un po’ per ragioni personali io credo che valga la pena spendere qualche parola anche per i partiti ed i movimenti più piccoli, se crediamo che la democrazia sia più piena se anche le idee e le proposte dei “piccoli” in qualche modo vengono considerate.
Naturalmente il mio punto di osservazione preferito è la sorte della sinistra, cioè di quella parte di società che crede necessario lavorare, come diceva molto bene Norberto Bobbio, “per la riduzione delle diseguaglianze sociali tra gli esseri umani”, tenendo sempre presente che la società in cui viviamo non può fare altro che accumulare potere e profitto per sempre meno persone, da cui ne consegue che la lotta delle persone di sinistra deve riguardare nel lungo termine la costruzione di una società dove l’uguaglianza dei diritti sia affermata, e perché no, chiamiamola società socialista anche se quello che è successo nell’Est Europeo non ci sarà d’aiuto, senza dimenticandoci però che una sinistra che svolge il suo compito non può rimandare al futuro remoto il raggiungimento di risultati anche limitati.
Tornando a parlare della sinistra tutti possiamo vedere che lo stesso PD non si considera tale, tuttalpiù si definisce di centro sinistra, mentre tra i partiti dichiaratamente di sinistra ancora presenti nelle contese elettorali e nelle città restano i soli SEL e PRC.
La cosa che balza subito all’occhio tra i risultati di questi due partiti è che SEL è in crescita e si sta posizionando tra il 5% ed il 6% mentre, il PRC, è in diminuzione e si posiziona tra l’1% e il 2%, anche se esistono alcuni luoghi dove questi partiti da soli ottengono percentuali migliori.
Un’altra peculiarità di queste elezioni è che SEL e il PRC in alcuni luoghi come Ancona si sono presentati assieme ed hanno ottenuto risultati di rilievo, da qui qualche dirigente del PRC (G. Pegolo) preconizza una alleanza tra questi due partiti, mentre la politica ufficiale di SEL resta quella di chiudere con il minoritarismo e di costruire un partito della sinistra unita, visto anche la fine che ha fatto la Federazione della Sinistra, con l’idea precisa di partecipare ai processi di governo del paese ricostruendo il campo del centro-sinistra che da queste elezioni amministrative riprende fiato.
Mentre, dal mio punto di vista, i processi in corso nella sinistra sono tutto sommato positivi, quelli in corso nella destra si stanno ahimè complicando con il massacro del tentativo di Gianfranco Fini di costruire una destra di idee, che privilegi gli individui con i loro diritti personali contrapponendola alla sinistra che privilegia naturalmente i diritti degli individui come esseri sociali. In altre parole a destra si è confermato il potere del partito padronale che punta solo ed esclusivamente a difendere gli interessi del Padrone di turno, e che temo lascerà macerie da tutte le parti quando crollerà con la fine del ciclo vitale del Padrone.
E cosa dire della Lega Nord dopo gli scandali di Bossi e Belsito, ci siamo accorti un po’ tutti che il vero vincitore delle elezioni della regione Lombardia non è stato Maroni ma Comunione e Liberazione, detta anche Comunione e Fatturazione.
A conclusione di queste brevi riflessioni io, molto modestamente, credo che esista una spazio molto ampio per recuperare una grossa parte degli elettori che hanno disertato questo voto amministrativo, almeno quelli che hanno votato sempre a sinistra e che oggi sono i più delusi. Questo recupero può avvenire se il progetto di ri-costruire un nuovo partito di sinistra riesce ad imboccare strade nuove sul piano delle idee e delle proposte e si riesca a ripartire con investimenti sulla scuola e sulla cultura, tecnica ed umanistica copiando quello che hanno fatto una ventina di anni fa paesi allora in difficoltà come la Corea del Sud ed ora leader mondiale dell’elettronica e delle telecomunicazioni.
Umberto Billo