di Titti Di Salvo firmataria della proposta di legge che fissa un tetto per i manager della P.A., delle partecipate, delle società quotate in borsa e di tutte le quelle che ricevono finanziamenti pubblici.
I dati Ocse sulle retribuzioni dei manager pubblici indicano quella realtà paradossale che Sinistra Ecologia Libertà ha denunciato da tempo e che riguarda anche i manager delle società’ private, delle banche e delle assicurazioni. Una tabella dell’Economist dice che i capi d’azienda in Italia sono pagati all’ora 957 dollari, in Germania 546, in Francia 616. Abbiamo ottenuto che entro 2 mesi arrivi in aula la nostra proposta di legge. Un provvedimento che mira a superare quel paradosso tutto italiano secondo il quale, mentre il Paese è in crisi, le aziende chiudono e sale la disoccupazione giovanile, continuano le retribuzioni faraoniche dei top manager senza nessun rapporto con le retribuzioni dei dipendenti (tra le più basse di Europa) e con la salute delle imprese. Il tetto per i manager pubblici di 302.000 euro, di cui parla il ministero della Funzione Pubblica replicando all’Ocse, è aggirato in diversi modi. La nostra proposta di legge evita le furbizie, estende il limite alle 33 aziende partecipate dallo Stato (ENI, Finmeccanica, Fs. ecc) e alle società che ricevono finanziamenti pubblici, come le testate giornalistiche, pena la sospensione dei finanziamenti.