Un Commento di Peppino Caldarola

 

Abbiamo trovato su un importante giornale web (Lettera 43) un lungo ed interessante commento di Peppino Caldarola, ex deputato del PDS/DS ed ex direttore dell’Unità, sul PD e sul suo segretario. A noi sembra troppo critico e deciso nelle sue valutazioni, ma siamo veramente alla vigilia delle elezioni politiche e lì si misureranno i “talenti” di ciascuno.

La notizia è divertente. Matteo Renzi si presenta a Serralunga, dove il suo amico Farinetti ha organizzato un incontro per presentare un libro di Fabio Volo in presenza del popolare autore, e prende la parola facendo il simpatico.

Fabio Volo, che ha maltrattato già Berlusconi giorni fa sullo JUS SOLI , pone al segretario del PD la stessa domanda sul perché questa legge civile non viene approvata.

Ne riceve una risposta burocratica. A questo punto, clamorosamente, Fabio Volo si alza e se ne va. C’erano, dicono le cronache, almeno 500 persone.

Renzi ha perso ogni carisma

Fabio Volo è uno scrittore notissimo, voce di una radio importante e tante altre cose ancora. Le presentazioni dei suoi libri attirano vera folla.  Non so se è un presuntuoso, a me è simpatico.

So che sullo JUS SOLI è molto deciso, giustamente, e non ha peli sulla lingua.

Questo episodio che io trovo divertente dal punto di vista della cronaca, è tragico per il PD perché rivela che Renzi ha perso totalmente il suo carisma. Un anno fa forse avrebbe trovato più indulgenza. Invece dovunque va trova contestazioni e gente che lo apostrofa molto male.  Lo trattano bene solo alla Leopolda, povere creature.

Questo spunto di cronaca, che può anche sembrare debolissimo, dovrebbe far riflettere sui sondaggi che si leggono. La sensazione è che il PD stia sottovalutando uno smottamento che c’è nell’opinione pubblica e quindi anche nel suo elettorato. Le cronache sulle prossime liste del PD sono tragiche anch’esse. Non per quei tanti parlamentari che resteranno a casa. Succede e si vive lo stesso bene (posso curare le anime dei più feriti da questa prossima trombatura), ma per i nomi che gli elettori vedranno capeggiare là dove i posti sono sicuri.

Il rischio di un crollo sempre più vicino

A parte la popolarità di alcuni ministri (popolarità che non vuol dire voti) saremo di fronte a una cosa da serie B, forse corretta con qualche veltronata, cioè un giovane, un atleta, un coso o una cosa qualsiasi.

Non lo auguro ai democrats ma siamo di fronte all’ipotesi di un vero e proprio crollo di un pezzo importante della loro impalcatura elettorale.

Leader confuso e antipatico, liti mediocri, programma autocelebrativo sono la miscela giusta per perdere le elezioni.

Poi c’è l’effettaccio Referendum che molta parte dell’elettorato di sinistra si è  legato al dito.  Renzi ne parla tutt’ora come di un errore degli italiani e a quegli stessi italiani che hanno sbagliato chiede adesso il voto; una cosa surreale.

In questo quadro non capisco cosa ci stanno a fare nel partito quei leaders della sinistra interna.

Non potranno fare campagna elettorale distinguendosi da Renzi, dovranno partecipare, in un nucleo ridottissimo, dare posti a Casini ad Alfano agli amici di Pisapia etc etc, e suddividere i pochi seggi disponibili. Dovranno attaccare la lista di sinistra per mostrarsi fedeli al “principale”.

Non viene il dubbio a Gianni Cuperlo che così spreca la sua storia?

Se Renzi avrà un’altra sconfitta non saranno né Cuperlo né Orlando gli eredi del “de cuius”. In una struttura politicamente doroteizzata sarà un regicida a prendere il potere.