Ue a Londra: “Libera circolazione cittadini è parte fondante mercato comune”
Bruxelles replica alle dichiarazioni del ministro britannico May sulla stretta agli ingressi di emigrati comunitari: “Le norme per limitare gli abusi ci sono già”. Contraria anche la Confindustria inglese
BRUXELLES – “La libera circolazione dei cittadini europei è parte integrante del mercato unico e un elemento centrale del suo successo”. Così una portavoce della Commissione Ue ha risposto alle dichiarazioni del ministro britannico Theresa May sulla limitazione degli ingressi di emigrati comunitari in Gran Bretagna. Il diritto alla libera circolazione, aggiunge l’Ue “non è un diritto incondizionato e già ora non consente non consente il ‘turismo dei benefit'”.
La libera circolazione “stimola la crescita economica permettendo alle persone di viaggiare, fare acquisti e lavorare al di là delle frontiere e permettendo alle società di selezionare il personale da un più ampio bacino di talenti”, ha sottolineato la portavoce della Commissione. E i lavoratori europei “hanno beneficiato di questo diritto sin dal Trattato di Roma del 1957”. Le regole già attualmente in vigore, aggiunge Bruxelles, contengono “una serie di salvaguardie che permettono agli Stati membri di prevenire gli abusi” e, “come lo stesso ministro May ha dichiarato, maggiori sforzi per combattere gli abusi non minano né mineranno il principio stesso”.
Dall’Italia, il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, ha rimarcato che anche la Confindustria britannica ha criticato la posizione espressa dal ministro dell’Interno. Della Vedova riporta la dichiarazione di John Cridland, direttore generale della Cbi: “L’evidenza mostra che la vasta maggioranza delle persone che arrivano nel Regno Unito provenienti dall’UE vengono a lavorare e portano beneficio alla nostra economia. Saremmo preoccupati se i lavoratori UE dovessero essere assunti prima di arrivare nel Regno Unito”. Secondo il sottosegretario, dunque, “chiudere il Regno Unito alla libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea sarebbe alla fine dannoso per la stessa economia inglese. Ma c’è un rischio più profondo nell’assecondare questi rigurgiti nazionalistici, anche quando vengono da un Paese punto di riferimento della democrazia e dello stato di diritto”.
L’editoriale della May ha suscitato reazioni anche interne. L’ex sottosegretario conservatore David Willetts, ha accusato May di aver usato dati “inattendibili” sugli studenti stranieri non Ue che decidono di restare nel Paese. Non sarebbe vero, come invece ha affermato il ministro, che ogni anno arrivano in Gran Bretagna 96mila studenti in più rispetto a quelli che se ne vanno. “Non sono numeri su cui basare una linea politica”, ha detto Willetts alla Bbc, sottolineando che la Gran Bretagna con le sue università “vende un servizio”.
fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/esteri/2015/08/31/news/ue_a_londra_libera_circolazione_cittadini_e_parte_fondate_mercato_comune-121944469/?ref=HREC1-3