Turismo a Sesto, è in arrivo la tassa di soggiorno. La scelta: da 50 centesimi a due euro
L’ex città delle fabbriche, che si è candidata a diventare patrimonio dell’umanità, introduce infatti l’imposta ai visitatori che alloggeranno nelle strutture ricettive del territorio. L’obiettivo è sfruttare Expo
di Laura Lana
Sesto San Giovanni (Milano), 4 agosto 2014 – Turisti a Sesto, ma con tassa di soggiorno. L’ex città delle fabbriche, che si è candidata a diventare patrimonio dell’umanità, introduce infatti l’imposta ai visitatori che alloggeranno nelle strutture ricettive del territorio. L’amministrazione l’ha già deliberato prima della pausa estiva e a settembre la proposta sarà discussa dal consiglio comunale, con il pacchetto completo per la maratona del bilancio di previsione 2014. Nell’anno di Expo, si pensa così di fare cassa sui clienti degli alberghi. Che dovrebbero portare alle entrate pubbliche circa 600mila euro.
La stima, per ora, è stata elaborata su quattro mesi: il gettito previsto ammonta a 200mila euro. I calcoli sono stati effettuati dagli uffici tenendo conto delle presenze medie degli alberghi sestesi. In città ci sono 24 strutture – tre e quattro stelle la fetta maggiore – che arrivano a raggiungere i 250mila pernottamenti all’anno. Il regolamento della nuova imposta e le aliquote da applicare saranno scelte esclusivamente dalla Giunta, anche se gli importi sono già stati formulati.
Niente suspence, si andrà a graduare in base alla categoria e alla tipologia dell’albergo: 50 centesimi a notte per gli hotel a una stella, 1 euro per quelli a due stelle, 1,50 euro per le strutture a tre stelle e 2 euro per i quattro stelle. A Sesto non ci sono infatti alberghi a cinque stelle.
«Milano arriva fino a 5 euro come importo massimo – sottolinea l’assessore al Bilancio Virginia Montrasio -. Noi abbiamo scelto di allinearci a Monza, che sicuramente è una città più ricca rispetto alla nostra e più frequentata dai turisti, ma non può vantare le stesse infrastrutture. In ogni caso, con questa tassa di soggiorno non andiamo a minare la competitività delle strutture presenti». Già previste alcune esenzioni, ad esempio per i bambini fino ai 10 anni, per chi soffre di patologie e arriva in città per «turismo sanitario» e per le forze dell’ordine.
Tuttavia, il regolamento potrebbe subire alcuni cambiamenti. Nei giorni scorsi c’è stato un primo incontro con le associazioni di categoria e gli albergatori sestesi. Diversi gli spunti di riflessione, che gli operatori del settore hanno regalato all’amministrazione: oltre a chiedere un’estensione del parterre degli esenti, si è fatto presente che il receptionist diventa in qualche modo una sorta di agente accertatore. A settembre se ne riparlerà. Intanto, è già stato indicato dove sarà speso il tesoretto generato dalla nuova imposta. «Il gettito servirà a finanziare interventi sulla qualità urbana – anticipa Montrasio -. Quei fondi saranno spesi sulle manutenzioni del verde e sul decoro della città».
fonte: il Giorno
http://www.ilgiorno.it/sesto/tassa-soggiorno-turisti-1.98733
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