Troisi vent’anni dopo la morte – Non ci resta che rimpiangerti
Cosa si può dire, di Massimo Troisi? Nulla: parlano i suoi irresistibili monologhi, bofonchiati in quel napoletano strettissimo che li rendeva a volte di difficile comprensione. Parla la sua mimica, minimale ma unica. Parla anche la sua bravura di regista, cresciuta in misura esponenziale dall’esordio di Ricomincio da tre a Le vie del signore sono finite, forse il film più bello e compatto (è difficile includere fra le sue regie Il postino, che infatti è firmato da Michael Radford anche se Troisi ne fu a tutti gli effetti un co-autore).
Tutto il resto, come diceva il poeta, è silenzio. Troisi è morto giovane, a 41 anni. Quando un artista così amato se ne va tanto presto, parte immediatamente il gioco dei «se: se fosse fra noi (avrebbe 61 anni), se avesse continuato a lavorare, se avesse girato altri film… ma con Troisi questo gioco non è lecito.