Troisi: Non ci resta che rimpiangerti

troisi 480 WEB

Troisi vent’anni dopo la morte – Non ci resta che rimpiangerti

«C’è una domanda che non ti hanno mai fatto?». «Sì, non mi hanno mai chiesto cosa penso della Svizzera». «Ti piacerebbe che te lo chiedessero?». «No». Troviamo questo meraviglioso dialogo in un’intervista in rete con Anna Pavignano, la scrittrice che fu compagna di lavoro e di vita di Massimo Troisi.

Ignoriamo se sia inventato lì per lì o tratto da un film o da un lavoro teatrale, confessiamo di non ricordarlo, ma ci sembra perfetto per parlare di Massimo vent’anni dopo la morte, avvenuta il 4 giugno del 1994.

Cosa si può dire, di Massimo Troisi? Nulla: parlano i suoi irresistibili monologhi, bofonchiati in quel napoletano strettissimo che li rendeva a volte di difficile comprensione. Parla la sua mimica, minimale ma unica. Parla anche la sua bravura di regista, cresciuta in misura esponenziale dall’esordio di Ricomincio da tre a Le vie del signore sono finite, forse il film più bello e compatto (è difficile includere fra le sue regie Il postino, che infatti è firmato da Michael Radford anche se Troisi ne fu a tutti gli effetti un co-autore).

Tutto il resto, come diceva il poeta, è silenzio. Troisi è morto giovane, a 41 anni. Quando un artista così amato se ne va tanto presto, parte immediatamente il gioco dei «se: se fosse fra noi (avrebbe 61 anni), se avesse continuato a lavorare, se avesse girato altri film… ma con Troisi questo gioco non è lecito.

per continuare a leggere prego cliccare: http://www.unita.it/culture/troisi-vent-anni-dopo-la-morte-br-non-ci-resta-che-rimpiangerti-1.572976
fonte: l’Unità