Traffico internazionale di medicinali rubati: 19 arresti, danno da 30 milioni per ospedali e case farmaceutiche
Coinvolti farmacisti, titolari e addetti di società di commercio all’ingrosso, rappresentanti e autotrasportatori di Lombardia, Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia. Un’associazione per delinquere dedita a furto, ricettazione, riciclaggio e “ripulitura” dei farmaci attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in Italia e all’estero. I prodotti erano reimmessi nel mercato europeo da alcune ditte di Monza, Milano, Caltanissetta, Crotone, Genova, Pavia, Napoli e Sondrio, che li facevano figurare come acquistati da società estere
ROMA – I Carabinieri del Nas di Milano hanno arrestato 19 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata a ricettazione, riciclaggio e commercio internazionale di farmaci rubati. Sono stati sequestrati medicinali per un valore circa tre milioni di euro e di beni per circa 23 milioni. L’operazione, denominata “Pharmatraffic”, ha coinvolto farmacisti, titolari e addetti di società di commercio all’ingrosso di farmaci, agenti di commercio e autotrasportatori di Lombardia, Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia. Il ritorno economico delle operazioni di ricettazione e riciclaggio dei farmaci in pochi mesi di attività criminale si aggirava intorno ai dieci milioni di euro. Il denaro veniva poi veicolato presso conti in Svizzera e Belize e quindi prelevato in contanti. Il danno stimato ad ospedali e farmaceutiche è stimato in circa 30 milioni di euro.
L’indagine, avviata nel 2011, ha rivelato l’esistenza dell’associazione per delinquere, composta da 50 persone che, sfruttando le rispettive cariche sociali e professionali, si dedicavano a furti, ricettazione, riciclaggio e traffico internazionale di farmaci attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in Italia e all’estero, principalmente in Bulgaria, Germania, Inghilterra, Irlanda, Malta, Olanda e Svizzera. Farmaci poi reimmessi nel mercato europeo da alcune ditte di Monza, Milano, Caltanissetta, Crotone, Genova, Pavia, Napoli e Sondrio, che si occupavano di dare una veste legale, facendoli figurare come acquistati da società estere.
L’attività investigativa è partita a seguito di furti di medicinali ospedalieri ad alto costo, destinati alla cura del tumore ed altre malattie gravi, avvenuti presso alcune ditte depositarie e grossiste di Milano e provincia, che i carabinieri hanno rinvenuto in parte presso alcuni grossisti tedeschi e in parte sequestrato (circa 16.000 confezioni di farmaci per un valore di 2.800.000 euro). Le informazioni assunte tramite l’Interpol e i colleghi tedeschi del Bka di Wiesbaden, della Metropolitan Police di Londra e della polizia cantonale di Lugano (Svizzera), hanno permesso di risalire all’origine di una partita di farmaci rubati in provincia di Milano, provenienti da una società di commercio all’ingrosso di farmaci di Monza, che agiva da collettore del riciclaggio giustificando, a sua volta, la provenienza dei farmaci mediante false fatture di acquisto da società inglesi, irlandesi e maltesi.
Impugnato quel filo di arianna, gli inquirenti sono poi arrivati a individuare il vasto sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di specialità medicinali di elevato costo, soggette a regime di temperatura controllata, radicato principalmente in Lombardia, ma esteso anche in Liguria, Sicilia, Calabria, Toscana e Campania, con collegamenti in Paesi esteri. Grazie a rogatorie internazionali in Inghilterra e Svizzera, i militari del Nas di Milano hanno tracciato i flussi del denaro illecito diretto verso una società centroamericana del Belize, che aveva una succursale e un conto corrente in Svizzera.
L’autorità giudiziaria elvetica ha identificato alcuni appartenenti all’organizzazione criminale, acquisendo informazioni sulla ripartizione degli illeciti proventi e, grazie alla collaborazione del Nas di Milano, che ha ricostruito le transazioni finanziarie dei conti bancari svizzeri di alcune società, lo scorso ottobre ha arrestato tre cittadini svizzeri e un italiano ed eseguito un sequestro per equivalente di 5 milioni di euro. Le indagini elvetiche, in sostanza, hanno confermato il riciclaggio internazionale di farmaci.
“Le menti dell’organizzazione erano i grossisti italiani, precisamente a Milano, Monza, Sondrio, Napoli, Pavia, Genova, Caltanissetta e Crotone – spiega il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Monza, Luisa Zanetti
– i farmaci sottratti direttamente alle aziende farmaceutiche, nei magazzini ospedalieri o durante il loro trasporto, venivano rivenduti all’estero dopo essere stati ripuliti della provenienza grazie a fatturazioni fittizie emesse da società con sede in Inghilterra, Svizzera, Malta e Irlanda. Questo interrompendo spesso la catena del freddo necessaria per la conservazione e privando gli ospedali lombardi a cui erano destinati della disponibilità di preziosi composti”.
fonte: la Repubblica
http://www.repubblica.it/salute/2015/04/02/news/farmaci_rubati-111032377/