di Nicola Fratoianni
TAV, io e Pippo Civati chiediamo una Commissione di inchiesta.
Oggi il senatore Esposito, uno dei più
accesi sostenitori della costruzione della Tav afferma di essere
pronto a presentare in Aula una mozione per l’interruzione dei lavori
di costruzione della Tav. Questo perché le previsioni dei costi di
costruzione a carico dell’Italia passerebbero da 2,9 mld di euro in
dieci anni a 6,9, a cui vanno aggiunti
ulteriori costi di progettazione che porterebbero ad un totale di 7,8
miliardi circa.
Esposito oggi cita un accordo tra Rfi e il ministero dei
Trasporti, di cui nessuno sa nulla, a partire dal Parlamento.
Inoltre per l’europarlamentare Cramer,
presidente della commissione trasporti dell’Unione Europea, la
Torino-Lione “non è ancora oggetto di un accordo di finanziamento e
che in ogni caso non potrà essere deciso che dopo un’analisi
comparativa tra differenti progetti, che verranno proposti entro la
fine di febbraio 2015”.
Insomma, tutti i dubbi sollevati in questi
anni dagli amministratori e dagli abitanti della Valsusa circa
l’utilità dell’opera e la sua fattibilità economica pare stiano
diventando sempre più presenti.
Forse è arrivato il momento per la politica italiana di fare
chiarezza: si abbia il coraggio di sospendere i lavori fino a quando
tutti gli aspetti oscuri della Tav non saranno chiariti. Arrivati a
questo punto, evidentemente una Commissione parlamentare
d’inchiesta su quanto è avvenuto in questi anni è doverosa.