“Meno codice penale, più codice civile e diritto del lavoro”, dice giustamente Pia Covre, fondatrice con Carla Corso del Comitato per i diritti civili delle prostitute Onlus.
Ma invece di andare avanti si torna al passato e (a scrutinio segreto e grazie all’appoggio del M5S!) il Consiglio regionale lombardo ha detto sì, al referendum sulla legge Merlin. Referendum, ricordo, “per abrogare alcuni punti della legge Merlin e per consentire la regolamentazione della prostituzione nelle abitazioni private”. Così lo sfruttamento della prostituzione potrà avvenire al chiuso, con lo sbandierato osceno miraggio per lo Stato (cioè per noi tutti) di trarne un guadagno.