MM1 Sesto Rondò – 6 settembre 2022, ore 12:15. Sottopassaggio verso piazza della Repubblica. Sono un milanese che abitualmente usa la metropolitana MM1 e percorre il sottopassaggio che conduce verso via Cesare da Sesto a Sesto San Giovanni.
Questo in breve quanto accadutomi. Nel sottopassaggio, circa a metà, sul lato destro staziona, l’ho già notato altre volte, un giovane di colore che suona la sua chitarra, non credo che abbia più di 18/19 anni. Non si rivolge ai passanti, non chiede niente a nessuno, suona e basta. Si può presumere che ci siano persone, me compreso, che per simpatia vogliano regalargli, non richiesti, una moneta. Questi i fatti, nient’altro.
La differenza profonda è la violenza -che traspariva dai modi, dai gesti, dagli atteggiamenti- a cui ho assistito: due vigili urbani, età tra i quaranta e i cinquant’anni, il maggiore di grado, credo impegnato a chiedere documenti e permessi e altre domande ancora, forse per trovare qualche mancanza per rendere più motivato i loro intervento. Quello che si percepiva era che al giovane suonatore si volesse dimostrare che era considerato un pericolo, un disturbatore della quiete pubblica, una minaccia.
Il tutto è accaduto in pochi minuti durante i quali, molto turbato, sono intervenuto cercando di portare solidarietà nel modo che mi parve il più semplice, una solidarietà verso chi non faceva nulla di male, faceva musica. Ho cercato di lasciare una moneta, un euro, per far capire agli uni l’enormità dell’intervento e al ragazzo che stavo dalla sua parte. Per questo mio tentativo sono stato diffidato, sottolineando le misure che potevano essere adottate contro di me per sostegno all’accattonaggio. Ho una certa età e ho ceduto a questa altra violenza nei miei confronti. Spero di rivedere il giovane musicista. Spiegargli che quella violenza di una volta non ne faccia crescere altra, dentro di lui. Ho pensato che quegli agenti obbediscano a degli ordini a delle indicazioni. Sono comportamenti che conosciamo e ne conosciamo le conseguenze: essere forti con i deboli e deboli con i forti. Ciò è vergognoso e lo è tanto di più quando appaia una responsabilità politica di una pubblica amministrazione, in questo caso quella di Sesto San Giovanni.
Angelo Ferranti – Ringraziamenti a Renzo Baricelli.