«Li hanno chiamati “vignettisti”, questi artisti poeti, artigiani del pensiero, che
nella loro vita sono riusciti a condensare con un tratto di penna e uno sguardo irriverente i vizi, gli abusi, le passioni e le tristezze della nostra società. La nostra decadenza sorridente. In particolare Wolinsky, autore che ho tanto amato per il cinismo intelligente e spiazzante con cui ha sempre dipinto, in immagine e pensiero, l’attività più divertente dell’umanità: il sesso.»