La strage è certa: le modalità no. Almeno 50 oppositori iraniani sono stati uccisi in un assalto messo a punto dalle forze speciali irachene nel campo profughi di Ashraf, in Iraq. A denunciarlo è l’organizzazione dei Mujaheddin del Popolo, noto gruppo che organizza la dissidenza contro il regime di Teheran.
Secondo un comunicato diffuso dai Mujaheddin del Popolo, i residenti del campo profughi sono stati uccisi con le mani legate dietro la schiena. Le autorità irachene non negano il blitz, ma sostengono invece che l’uccisione dei civili è stata la conseguenza di uno scontro a fuoco.
La nota del ministro degli Esteri dopo l’uccsione di 47 persone nel campo profughi dell’opposizione iraniana
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha invitato il governo iracheno a chiarire quanto accaduto a Camp Ashraf, il campo profughi dell’opposizione iraniana in Iraq in cui c’è stata una strage con 47 morti di cui i Mujaheddin del Popolo accusano le forze di sicurezza di Baghdad. “E’ un episodio gravissimo, che suscita profonda preoccupazione. La perdita di vite umane è assolutamente inaccettabile, e va condannata con la massima fermezza”, ha affermato in una nota la titolare della Farnesina. “Ci attendiamo che da parte del Governo iracheno vengano immediatamente chiariti i contorni di una vicenda che, sulla base delle informazioni al momento disponibili, assume connotazioni drammatiche”, ha aggiunto Bonino.
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