Strage Brescia: 2 ergastoli

immagine da La Repubblica

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Piazza della Loggia, condannati all’ergastolo Maggi e Tramonte 41 anni dopo la strage

Accolte le richieste dell’accusa che aveva chiesto il massimo della pena per l’ex ispettore veneto di Ordine Nuovo e per il collaboratore dei servizi segreti. La bomba provocò otto morti e 102 feriti

E’ arrivata poco dopo le 21, dopo otto ore di camera di consiglio, la sentenza del processo d’appello bis sulla strage di piazza della Loggia a Brescia al termine del quale la Seconda Corte d’assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo l’ex ispettore veneto di Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e l’ex fonte ‘Tritone’ dei servizi segreti Maurizio Tramonte. Prima che i giudici togati e popolari si riunissero in camera di consiglio, avevano preso la parola per le repliche il pg Maria Grazia Omboni, che ha chiesto l’ergastolo per entrambi, alcuni legali di parte civile e i difensori.Strage di Piazza della Loggia, Milani: “Sentenza decisiva per il Paese”

I familiari delle vittime presenti nell’aula hanno accolto in lacrime la sentenza. Il verdetto viene definito “decisivo per la storia del Paese” da Manlio  Milani, presidente dell’Associazione familiari vittime della stage di piazza della Loggia che quel giorno fa perse la moglie. La sentenza di oggi, ha sottolineato Milani, impone una “profondissima riflessione su quegli anni dal ’69 al ’74”.

Il processo d’appello bis si è celebrato dopo che la Cassazione aveva annullato l’assoluzione di Maggi e Tramonte in relazione alla strage che il 28 maggio del 1974 causò otto morti e 102 feriti nel corso di una manifestazione antifascista nel cuore di Brescia. Per l’accusa Tramonte avrebbe partecipato a tutta la fase di preparazione all’attentato, mentre Maggi, che oggi ha 80 anni, sarebbe stato il mandante.

VINCIGUERRA, ULTIMO IRRIDUCIBILE: “CONFESSIONE FIRMATA”

Suprema Corte aveva ordinato la ripetizione dell’appello che aveva mandato entrambi assolti, valutando in particolare per il medico neonazista “ingiustificabili e superficiali” le conclusioni assolutorie nonostante “la gravità indiziaria” delle dichiarazioni di un pentito nei suoi confronti. Il pg, alla luce delle testimonianze del nuovo dibattimento, ha insistito molto sulla recuperata credibilità del pentito nero Carlo Digilio.

fonte: La Repubblica

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/07/22/news/milano_processo_per_la_strage_di_piazza_della_loggia_attesa_per_la_sentenza-119594855/?ref=HRER3-1