“Io sto con la sposa”

Posti in sala esauriti, decine di spose che invadono il red carpet della 71ma edizione del Festival di Venezia, un quarto d’ora di applausi a fine proiezione e tanta commozione fino al lancio dei messaggi di speranza nel mare. Il racconto di una giornata indimenticabile per un docu-film che denuncia l’assurdità di guerre e

frontiere chiuse, partendo dal dramma sirio-palestinese e dai morti nel Mediterraneo
I tre coraggiosi e geniali registi di Io sto con la sposa, Antonio Augugliaro, Gabriele del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry, hanno deciso di raccontare morte e disperazione attraverso l’opposto: vita e gioia. Vita, quella dei cinque protagonisti del film-verità, siriani e palestinesi che sono arrivati a Milano, lontano dalle bombe e dalle stragi nel mare che hanno portato via loro famigliari e amici, ma vogliono raggiungere la Svezia, terra di asilo politico immediato. Gioia, per un viaggio incredibile che li porterà alla meta vestiti da matrimonio, affiancati da un corteo nuziale solidale nel far loro superare le frontiere, nell’ascoltare il loro grido di dolore pieno di voglia di ricominciare. A Venezia è andato in scena uno spettacolo indimenticabile.

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