Spinelli: “Accetto l’elezione al Parlamento europeo”

mio commento: non c’è che dire, la politica e il pressapochismo ci hanno ormai abituati a effetti speciali (non ultimo il Mose) che si manifestano in tutta la loro nefandezza! In questo modo si manifesta chiaramente la massima incoerenza che domina tristemente la scena. Mario Piromallo

Spinelli: “Accetto l’elezione al Parlamento europeo”

Il testo della lettera. Pubblichiamo la lettera spedita domenica 7 giugno 2014 alla lista L’Altra Europa con Tsipras. Spinelli ci ripensa e lascia Marco Furfaro (Sel) fuori dall’europarlamento.

Cari tutti, cari elet­tori, cari can­di­dati e garanti della Lista “L’Altra Europa con Tsipras”,

ho molto medi­tato quel che dovevo fare, in con­si­de­ra­zione della domanda sem­pre più insi­stente che veniva dagli elet­tori e da un gran numero di can­di­dati, e ritorno sulle mie deci­sioni: accet­terò l’elezione al Par­la­mento euro­peo, dove andrò nel gruppo GUE-Sinistra Euro­pea, ripro­met­ten­domi di garan­tire la fedeltà al primo mani­fe­sto della Lista ita­liana «L’Altra Europa con Tsi­pras» e ai 10 punti di pro­gramma che abbiamo pro­po­sto agli elet­tori. Sin dalla con­fe­renza stampa del 26 mag­gio avevo lasciato in sospeso la mia deci­sione: e non solo per­ché sor­presa dalla quan­tità di pre­fe­renze ma anche in con­si­de­ra­zione del fatto che la situa­zione politico-elettorale stava pre­ci­pi­to­sa­mente cambiando.

La linea mae­stra alla quale intendo atte­nermi è di ope­rare nel Par­la­mento euro­peo –  e anche nella comu­ni­ca­zione scritta, come rap­pre­sen­tante degli elet­tori euro­pei – per una poli­tica di lotta vera all’ideologia dell’austerità e della cosid­detta «pre­ca­rietà espan­siva», alla cor­ru­zione e alle minacce mafiose in Ita­lia; per i diritti dei cit­ta­dini; per la rea­liz­za­zione di un’Europa fede­rale dotata di poteri auten­tici e demo­cra­tici: quell’Europa che sinora, gestita dai soli governi in un mici­diale equi­li­brio di forze tra potenti e impo­tenti, è man­cata ai suoi com­piti. Il Par­la­mento in cui intendo entrare dovrà, su spinta della nostra Lista e delle pres­sioni che essa eser­ci­terà in Europa e in Ita­lia, essere costi­tuente. Dovrà lot­tare acca­ni­ta­mente con­tro lo svuo­ta­mento delle demo­cra­zie e delle nostre Costi­tu­zioni, a comin­ciare da quelle ita­liane e dal vuoto demo­cra­tico che si è creato in un’Unione che non merita, oggi, il nome che ha.

Mi ha con­vinto a cam­biare opi­nione anche la let­tera di Ale­xis Tsi­pras. La domanda che mi rivolge di accet­tare il risul­tato delle ele­zioni è per me deci­siva e – ne sono certa – lo sarà per la Lista nel suo com­plesso. Alle innu­me­re­voli sol­le­ci­ta­zioni rice­vute dall’interno (garanti, elet­tori, comi­tati, can­di­dati) si aggiun­gono infine sol­le­ci­ta­zioni dall’esterno (depu­tati del GUE e non solo).

So che molti sono delusi: il pro­po­sito espresso all’inizio di non andare al Par­la­mento euro­peo sarebbe disat­teso, e que­sto equi­var­rebbe a una sorta di tra­di­mento. Non sento tut­ta­via di aver tra­dito una pro­messa. I patti si per­fe­zio­nano per volontà di almeno due parti e gli elet­tori il patto non l’hanno accet­tato, accor­dan­domi oltre 78.000 pre­fe­renze. Mi sono resa conto, il giorno in cui abbiamo cono­sciuto i risul­tati, che sono vera­mente molti coloro che mi hanno scelto nep­pure sapendo quel che avevo annun­ciato: anche loro si sen­ti­reb­bero tra­diti se non tenessi conto della loro volontà. Inol­tre, come garante della Lista, ho il dovere di pro­teg­gerla: le logi­che di parte non pos­sono com­pro­met­terne la natura ori­gi­na­ria. Pro­prio le divi­sioni iden­ti­ta­rie che si sono create sul mio nome mi indu­cono a pen­sare che la mia pre­senza a Bru­xel­les garan­ti­rebbe al meglio la voca­zione, che va asso­lu­ta­mente sal­va­guar­data, del pro­getto – inclu­sivo, sopra le parti – che si sta costruendo.

Per quanto riguarda la scelta che sono chia­mata uffi­cial­mente a com­piere, annun­cio che essa sarà in favore del Col­le­gio Cen­tro: è il mio col­le­gio natu­rale, la mia città è Roma. È qui che ho rice­vuto il mag­gior numero di voti. A Sud non ero capo­li­sta ma seconda dopo Ermanno Rea, e da molti ver­rei per­ce­pita come «para­ca­du­tata» dall’alto. Mi assumo l’intera respon­sa­bi­lità di quest’opzione, che mi pare la più giu­sta, nella piena con­sa­pe­vo­lezza dei prezzi e dei sacri­fici che essa comporterà.

La mia più grande gra­ti­tu­dine va a Marco Fur­faro per la gene­ro­sità che ha messo nella cam­pa­gna e che spero dedi­cherà ancora all’avventura Tsi­pras. Sono certa che i tanti elet­tori di SEL, bat­tu­tisi con forza per la nostra Lista, appro­ve­ranno e comun­que accet­te­ranno una scelta che è stata molto sof­ferta, visti i costi che saranno sop­por­tati dal can­di­dato del Cen­tro desi­gnato come il primo dei non eletti. Conto non solo sulla loro fedeltà alla Lista ma sulla loro par­te­ci­pa­zione immu­tata al pro­getto ini­ziale, che ha come pro­spet­tiva un’aggregazione di forze (di sini­stra, di delusi dalla pre­sente demo­cra­zia rap­pre­sen­ta­tiva, di emi­grati nell’astensione) alter­na­tiva all’odierno centro-sinistra e alle grandi intese.

Augu­rando a tutti voi e noi il pro­se­gui­mento di una bat­ta­glia uni­ta­ria e inclu­siva al mas­simo, vi saluto con grande affetto e gratitudine.

fonte: il Manifesto

http://ilmanifesto.it/spinelli-accetto-lelezione-al-parlamento-europeo/