di Silvana Barbieri.
carissimi e carissime, ho sperato fino all’ultimo che americani e russi fermassero la mano di Erdogan ma non è stato così, appena la Turchia ha deciso i bombardamenti su Afrin la Russia ha ritirato da questo cantone curdo sue truppe che erano lì proprio per impedirne l’invasione, mentre gli Stati Uniti una settimana fa avevano formalmente dichiarato ai curdi di non sentirsi impegnati contro un eventuale attacco turco ad Afrin.
Afrin è una delle città da cui sono partiti quegli stessi curdi del Rojava che hanno sconfitto l’ISIS, mentre la Turchia lo finanziava e lo armava. E ha continuato a farlo per tre anni. Ora che i tagliatori di teste di al-Nusra e al- Qaeda sono stati quasi completamente eliminati la Turchia li ha direttamente sostituiti, iniziando a bombardare e invadere il cantone di Afrin, dove vive un milione di esseri umani, curdi in maggioranza ma anche cristiani, arabi e 20 mila rifugiati siriani, e ha attivato 20 autobus pieni di jihadisti che si erano rifugiati in Turchia onde procedere a un attacco di terra.
Quello che sta facendo la Turchia è un crimine di guerra non diverso dai crimini commessi dallo Stato Islamico, e avviene alla luce del sole e a fronte di un Occidente inebetito, passivo e tollerante nei confronti della Turchia.
Mi sono chiesta spesso perché si fa l’embargo all’Iran e non alla Turchia. La sua economia dipende per il 70% dall’Europa, basterebbero tre mesi di embargo per metterla in ginocchio e farle cambiare politica. Oggi la repressione interna alla Turchia è molto più feroce che in Iran, ma si finge di non sapere e di non vedere. Si finge di non vedere il carattere genocidario, razzista e fascista del potere di Erdogan. Addirittura questi ha imposto a 90 mila moschee (i cui gestori sono tutti dipendenti statali) di pregare per la vittoria militare. Fino a quando questa barbarie verrà tollerata? Stiamo aspettando operazioni militari turche (le minacce già ci sono) contro Grecia e Iraq?