Sinistra: e tanto tuonò che alla fine piovve!

Di Umberto Billo.  Finalmente dopo tanti annunci di partenza di un nuovo partito della sinistra italiana, utile al popolo della sinistra più che ai suoi militanti e ai suoi dirigenti, arriviamo al momento delle decisioni e delle scelte nette e decise.

Sto parlando dell’assemblea nazionale di SEL tenuta ieri 16 gennaio 2016, assemblea che ha deciso a grande maggioranza, e con grande coraggio debbo dire, di non avviare la campagna di tesseramento per il 2016.

Ho parlato di un grande coraggio per il fatto che tutti sanno che uno dei principi fondamentali di ogni organizzazione è rappresentato dall’istinto di conservazione, conservazione di sicurezze, certezze, carriere, rapporti di amicizia, senso dell’importanza e dell’orgoglio di quanto costruito fino a quel momento, etc etc.

Tutto questo bagaglio di certezze e sicurezze è stato spazzato via con l’assemblea nazionale di ieri.

Sono sicuro che questa scelta non sia stata fatta a cuor leggero, tanto è vero che altri (vedi PRC e Possibile) non se la sono sentita di percorrere la stessa strada, più difficile ma secondo noi più utile a riportare all’impegno politico e al voto il disperso e deluso popolo della sinistra.

E’ stato detto in tutte le salse ma credo sia utile ricordare per l’ennesima volta che quando le forze di sinistra si sono presentate al voto degli elettori in grandi coalizioni (ben quattro partiti) come la “Sinistra Arcobaleno” del 2008 e “Rivoluzione Civile” del 2013 (altri quattro partiti), il risultato è stato a dir poco imbarazzante. Meglio andò con “l’Altra Europa con Tsipras” ma è risaputo che le elezioni europee sono diverse.

Queste se sconfitte elettorali sono state lette da tutti come sostanzialmente legate al frazionamento e alla babele di linguaggi dei piccoli partiti di sinistra in campo, e sembrava nel luglio/agosto dell’anno scorso che finalmente si partisse con la formazione di un solo partito di sinistra finché il compagno Ferrero uscì con l’escamotage di “un soggetto unitario della sinistra” formato però dai partiti esistenti, riedizione ahimè del vecchio cartello elettorale.

SEL ha invece mantenuto la promessa e posizione dello scioglimento del proprio partito, fedele all’idea che i partiti debbano servire ai cittadini ed agli elettori con il loro bagaglio di idee, valori, proposte e non viceversa.

Ed ecco il comunicato del 16 gennaio dell’Assemblea Nazionale di SEL:

L’anno che è appena cominciato si presenta denso di sfide: dalla drammatica situazione internazionale segnata sempre più dalla guerra e dalla barbarie del terrorismo, alle vite delle comunità locali spogliate di diritti e di futuro. Dalle campagne per la qualità della nostra democrazia contro lo stravolgimento della Costituzione a quelle per i referendum abrogativi a cominciare da quello sul Jobs Act, al movimento sulle questioni decisive dei cambiamenti climatici, la battaglia contro le trivelle e la Buona Scuola.

Per questo sentiamo la necessità di rilanciare con forza una battaglia politica da sinistra per cambiare lo stato delle cose. Per questo le donne e gli uomini di Sinistra Ecologia Libertà parteciperanno alla assemblea del 19, 20, 21 febbraio promossa dall’appello #xperlasinistraditutti nel quale ci riconosciamo. Con l’ambizione di contribuire attivamente ad un processo politico aperto, partecipato e democratico, che guardi alla Costituzione di un fronte progressista ampio e plurale, con la propria originale cultura politica per progettare l’Italia e l’Europa che vorremmo.

Vogliamo investire fino in fondo le nostre esperienze in questo processo, per arrivare alla costruzione di una forza politica autonoma che si ponga il problema di cambiare i rapporti di forza.

Impegneremo tutte le nostre risorse politiche e organizzative nel processo costituente che, superando le attuali forze in campo, porterà alla costruzione di un nuovo soggetto politico della Sinistra italiana.

Per queste ragioni, L’Assemblea nazionale decide di non avviare la campagna di tesseramento 2016 a Sinistra Ecologia Libertà.

Oggi condividiamo una grande ambizione, quella di farci lievito di una grande mobilitazione di donne e di uomini per affermare una prospettiva di cambiamento.”

 Approvato a larga maggioranza, un voto contrario