Sinistra Italiana Milano: l’emergenza abitativa non finisce mai

Elena Comelli

SINISTRA ITALIANA MILANO: L’EMERGENZA ABITATIVA NON CESSA

UNO SFRATTO, ANCHE QUANDO NECESSARIO, NON È MAI UN SUCCESSO

Nella mattinata di ieri, giovedì 3 novembre, un’operazione di polizia coordinata dal prefetto e questore di Milano ha sgomberato i civici 38, 40, e 42in via Bolla nel quartiere Gallaratese: 91 appartamenti di edilizia popolare occupati abusivamente su un totale di 156.

Sinistra Italiana Milano ritiene che non si tratti né di una soluzione né di un successo e anzi sottolinea come l’emergenza abitativa non sia cessata sia a livello metropolitano che nazionale.

«In Italia ci sono 500.000 famiglie in attesa di una casa popolare e 150.000 almeno a rischio sfratto. Quindi fa sorridere, mettiamola così, sentire il Ministro Piantedosi che di fronte allo sgombro di via Bolla esulta dicendo che è stata ripristinata la legalità dopo più di dieci anni. – commenta Elena Comelli, co-coordinatrice di Sinistra Italiana Metropolitana di Milano – Uno sgombero, anche quando è necessario per motivi di sicurezza, non è mai un successo, non fosse altro perché lascia persone, tante o poche che siano, in mezzo a una strada, e rivela la violenza dell’emergenza abitativa. Invece di esultare, sarebbe opportuno che il Ministro si occupasse di quella che è chiaramente la grande emergenza del nostro paese dei prossimi mesi e che si impegnasse a bloccare gli sfratti.»

Infatti, il “Rapporto 2022 su povertà ed esclusione sociale in Italia – L’anello debole” presentato da Caritas Italiana, lo scorso 17 ottobre, in occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà conferma l’entità del problema. Si legge infatti:

Un importante nodo per le famiglie assistite dal circuito Caritas è il tema casa. Esse risultano per lo più locatarie (64,0%) di abitazione private (48,3%) o di case popolari (15,7%); molto più contenuta invece la quota di chi può contare su un’abitazione di proprietà, con o senza mutuo (12,3%). La cosa non stupisce data la forte e nota correlazione esistente tra incidenza della povertà e titolo di godimento dell’abitazione, certificata dal nostro istituto di statistica; la situazione più critica – attesta l’Istat – si conferma proprio per le famiglie che vivono in affitto. Accanto alle condizioni alloggiative più comuni, si aggiungono poi i casi di persone ospitate temporaneamente o stabilmente da amici (7,5%), di soggetti privi di un’abitazione e/o sistemati presso domicili di fortuna (8,3%) o presso dormitori (2,4%). Percentuali, queste ultime, che si legano chiaramente alla condizione degli “homeless”, i cui numeri anche per il 2021 risultano tutt’altro che trascurabili. Le persone senza dimora incontrate dalla rete Caritas sono state complessivamente 23.976 e corrispondono al 16,2% degli assistiti; rispetto a un anno fa si registra un incremento in valore assoluto di quasi 1500 persone (erano infatti 22.52714) ma una continuità in termini di incidenza percentuale sul totale. Il loro profilo socio-anagrafico nel corso degli anni rimane tendenzialmente lo stesso: si tratta soprattutto di uomini (72,8%), stranieri (66,3%), celibi (45,1%), con un’età media di 43,7 anni e incontrati soprattutto nelle strutture del Nord (questa macroregione ha intercettato quasi la metà degli homeless d’Italia).

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Milano, 4 novembre 2022

Ufficio Stampa Sinistra Italiana Milano