Il video girato dalla delegazione di SI che a gennaio si è recata a Belgrado per consegnare alle organizzazioni della società civile un carico di aiuti umanitari
Migliaia di migranti respinti da un Paese all’altro: 7.800 migranti bloccati in Serbia, 1000 hanno passato l’inverno all’aperto Ancora oggi oltre 1000 migranti, sui 7.800 bloccati in Serbia, non hanno un riparo e hanno passato l’inverno al freddo con temperature fino a meno 20 gradi. Qui, come in Macedonia, non vi è alcuna garanzia di poter accedere alle procedure di richiesta d’asilo, al contrario, le testimonianze parlano di frequenti casi di deportazioni collettive, illegali secondo il diritto internazionale. Il rapporto dimostra inoltre come le autorità costringano i migranti ad andare da un paese all’altro, senza esaminare caso per caso le richieste come previsto dalla legge, senza fornire assistenza legale e senza alcuna possibilità di appello. Un modus operandi che non solo è illegale, ma anche immorale. A titolo di esempio, le storie qui di seguito non fanno che confermare le denunce dell’UNHCR secondo cui molte persone vengono spedite, in modo arbitrario, da un territorio all’altro in tutta la regione.
In Serbia, a un gruppo di migranti, che aveva con sé un bambino di 2 anni, era stato detto che sarebbero stati accompagnati in un centro di accoglienza profughi. La polizia li ha invece abbandonati in un bosco al confine con la Bulgaria in piena notte con temperature sotto lo zero. Sono sopravvissuti, ma quando li hanno trovati due erano in stato di ipotermia e privi di coscienza;
In un tribunale serbo alcuni migranti hanno espresso la volontà di richiedere asilo. La polizia che avrebbe dovuto accompagnarli in un centro di accoglienza, ha invece distrutto i documenti e li ha portati alla frontiera bulgara
In Ungheria un ragazzo siriano di 22 anni ha visto respinta la sua richiesta di asilo in un processo dove non aveva rappresentanza legale e senza possibilità di appello.
Le responsabilità dell’Unione Europea. Le azioni illegali messe in atto da chi dovrebbe far rispettare la legge generano un clima di paura e incertezza tra migranti e rifugiati. Molti finiscono col mettersi nelle mani dei trafficanti per proseguire il viaggio in Europa, esponendosi a ulteriori violenze. Questi comportamenti fuori legge sono già stati denunciati in passato, ma l’Unione europea ha fatto molto poco per fermarli. Al contrario, il Presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha lodato la gestione della crisi migratoria da parte degli stessi Governi chiamati in causa dal rapporto diffuso oggi. L’Ue dovrebbe essere un punto di riferimento, un bastione per il rispetto e la difesa dei diritti umani, ma avallando queste politiche di fatto appoggia i comportamenti violenti. Un marchio di vergogna per i governi che ne sono responsabili e per l’intera Unione.
Oxfam, BCHR e MYLA chiedono con urgenza ai governi di Serbia, Croazia, Ungheria e Bulgaria di cessare immediatamente ogni genere di violazione dei diritti delle persone e di perseguire quanti commettano crimini contro migranti e rifugiati. Si appellano inoltre all’Ue perché siano rispettati i diritti umani e la legge internazionale lungo la rotta balcanica, riassumendo il ruolo di guida morale e legale che le compete.
fonte: Sinistra Italiana
Migliaia migranti respinti da Paese all’altro. La denuncia-appello di Oxfam, BCHR e MYLA