Libia, il governo italiano paga le milizie per impedire sbarchi? Minniti risponde al question time
“Da qualche tempo si sono notevolmente ridotti gli sbarchi di migranti nel nostro Paese. Un’indagine di Middle East Eye, organizzazione indipendente che si occupa di Medio Oriente, ha rivelato che l’improvvisa cessazione delle partenze è stata possibile grazie ad accordi economici con i gruppi armati di trafficanti e contrabbandieri.
Quindi il ‘successo’ del Governo italiano nasconderebbe un segreto terribile: l’Italia sta facendo accordi con trafficanti, assassini e torturatori. La tregua così ottenuta dipenderebbe dal continuo sostegno alle milizie. Si parla di 5 milioni di euro per il blocco delle partenze per un mese.
L’Italia sta corrispondendo fondi o beni di altra natura a milizie e trafficanti che operano sulle coste libiche e in che misura”.
Questa la domanda che il gruppo parlamentare Sinistra Italiana-Possibile porrà al governo nell’Aula di Montecitorio durante il question time, in diretta tv sui canali Rai e sulla webtv della Camera dei Deputati fra le 15 e le 16.
“La stampa libica e il direttore generale del dipartimento del Ministero dell’interno libico per la lotta alla migrazione illegale, scrivono i deputati e le deputate di Sinistra Italiana-Possibile nell’interrogazione al ministro Minniti, hanno riferito che l’accordo economico con le milizie armate che impediscono ai barconi di partire sia stato fatto direttamente dall’Italia, e fornirebbe ai trafficanti soldi e mezzi per fare il lavoro di contenimento. Con questa accusa a sei colonne si apriva la prima pagina di Le Monde del 15 settembre scorso. E secondo un’inchiesta dell’Associated Press, due delle milizie coinvolte nel traffico di esseri umani, Al-Ammu e Brigata 48, sarebbero state “integrate” ufficialmente nelle forze di sicurezza del Governo riconosciuto, per garantire all’Italia di lavorare direttamente con forze che almeno formalmente non siano più considerate milizie o trafficanti. Una cosa grave che non considera il rispetto della vita umana visto che le persone ammassate in Libia dagli stessi trafficanti rimangono preda di torture, stupri e sevizie. Vogliamo sapere dal ministro Minniti se il nostro Paese ha fatto accordi economici con gruppi armati di trafficanti e contrabbandieri in Libia per impedire ai migranti di partire verso l’Europa”, concludono deputati e le deputate di Sinistra Italiana-Possibile.
Testo interrogazione
Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
il 22 agosto la Reuters ha riportato che gruppi armati impedivano ai barconi di migranti di partire da Zawiya, in Libia, da dove improvvisamente sono cessati i traffici di esseri umani che per anni hanno imperversato nella zona;
quest’area della Libia, come la vicina Sabrata, sono in mano a milizie (anche di Daesh) che controllano e gestiscono ogni tipo di contrabbando – petrolio, armi, esseri umani;
un’indagine di Middle East Eye, rivela che l’improvvisa cessazione delle partenze è stata possibile grazie ad accordi economici con i gruppi armati dei trafficanti e contrabbandieri, perché il governo di Al-Sarraj non ha il controllo dell’area e dei gruppi armati…
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fonte: Sinistra Italiana