Il sonno della ragione genera mostri
La delibera della giunta Peracchini in merito ai nuovi criteri di accesso ai servizi educativi per l’infanzia nel comune della Spezia è una mostruosità sia dal punto di vista giuridico che da quello sociale.
Elimina dai criteri di accesso il peso della condizione socioeconomica del nucleo familiare mentre introduce quello di residenza nel comune da almeno tre anni.
Questo comporterà che migliaia di cittadini italiani che attualmente vivono nel nostro comune per ragioni di lavoro ma non hanno la residenza (militari, lavoratori precari che sono venuti nella nostra città con incarichi temporanei insegnanti, cittadini che sono andati ad abitare nei comuni limitrofi a causa dei prezzi troppo alti degli alloggi a Spezia ma che lavorano nella nostra città) saranno penalizzati così come lo saranno quelli che vivono in condizioni economiche disagiate in particolare le donne che avranno difficoltà a trovare lavoro anche precario costrette a dover seguire i propri figli o, se vorranno lavorare, saranno costrette a rivolgersi al mercato privato con perdite economiche.
La giunta Peracchini, sotto scacco del razzismo della Lega, volendo colpire chi ha la pelle di un colore diverso, nei fatti colpisce tutti i cittadini più deboli.
Questa delibera è un mostro che si scontra con i principi della costituzione Italiana in merito ai principi di uguaglianza e dei diritti di tutti i cittadini e con il principio di difesa sociale delle fasce meno abbienti della nostra popolazione.
Sinistra italiana La Spezia esprime la sua più ferma condanna di questo atto e si mobiliterà in ogni modo perché venga ritirato, e tal proposito consideriamo particolarmente apprezzabile l’interpellanza presentata dai consiglieri comunali Guido Melley e Roberto Centi nella quale si chiede al Sindaco di dare urgentemente delle risposte in merito.
Auspichiamo che alla fine prevalga il buon senso e che Peracchini abbia la lungimiranza di ritornare sui propri passi.