Sinistra: anche in Mongolia divisi si perde

 (www.sondaggi media.com) La Repubblica mongola ha una storia del tutto particolare, e costituisce un’eccezione nel continente asiatico centro-settentrionale. A metà strada tra due superpotenze, l’Orso Russo e il Drago Cinese, ha mantenuto una posizione di equilibrio che nel tempo le ha permesso di acquistare la possibilità di trasformarsi in una democrazia a tratti con aspetti di similitudine rispetto a quelle occidentali. Un sistema semipresidenziale nella steppa, dove gli elettori sono in gran parte discendenti di un grande impero creato da pastori, minatori e allevatori di cavalli. Le recentissime elezioni hanno visto vincere Battulga, candidato del partito liberale conservatore  (55,1%) al ballottaggio contro Enkhbold, candidato del partito socialdemocratico (44,9%) (..). Al primo turno Battulga aveva preso il 38,6% contro il 30,8% Enkhbold e il 30,6% del candidato del  Partito Popolare Rivoluzionario Mongolo (sinistra post comunista) che ha mancato l’accesso al ballottaggio per un soffio (2.690 voti per l’esattezza).

La storia della Mongolia dopo la fine dell’Unione Sovietica si può scindere in due periodi: un primo periodo, fino al 2009, dove a prevalere era il Partito Popolare Rivoluzionario Mongolo (che ha avviato la difficile transizione post sovietica). Successivamente, ci sono stati i due mandati dell’uscente Tsakhiagiin Elbegdorj, liberalconservatore, la cui terza ricandidatura è stata impedita dal limite, per l’appunto, dei due mandati.

Sarà quindi Battulga che sostituirà il celebre Elbegdorj. Del resto, il bilancio di Elbegdorj è stato apparentemente positivo (…)  Ad Elbegdorj va il merito di aver promosso i diritti civili, le libertà civili, la parità uomo-donna, la protezione ambientale, e di aver abolito la pena di morte. Elbegdorj, in politica interna, ha riformato la giustizia per renderla indipendente con un tratto marcatamente anticorruzione e ha promosso la decentralizzazione del potere. Ha inoltre osteggiato il nucleare, e favorito le politiche ambientali. Ha infine attuato liberalizzazioni e protetto la proprietà privata. In politica estera, Elbegdorj ha coltivato legami con lUnione Europea, e contemporaneamente ha cercato di non scontentare né Russia né Cina, mantenendo ottime relazioni perfino con la Corea del Nord.