Il risultato del ballottaggio per le elezioni di Messina e Ragusa hanno assunto rilievo politico nazionale.
In queste città il Centro Destra che aveva eletto i sindaci uscenti direttamente al 1° turno, in queste elezioni non è riuscito neppure ad accedere al ballottaggio.
Il PD ha scelto di confermare l’alleanza che governa la Regione Sicilia, presentandosi in alleanza con l’UDC e facendo di questo test elettorale una specie di laboratorio politico.
Il risultato è stato eclatante: il candidato PD-UDC di Messina Felice Calabrò che al 1° turno aveva incassato ben il 49,95%, al ballottaggio è stato clamorosamente scavalcato dal candidato della lista civica NO Ponte Renato Accorinti.
A Messina il PD oltre al danno registra la beffa di vedersi scavalcato dall’UDC che è risultato primo partito.
A Ragusa il candidato PD-UDC, vincitore al 1° turno, è stato sbaragliato dal candidato Federico Piccitto del M5S che ha conquistato addirittura il 70% circa dei voti.
Anche a Ragusa per il PD oltre il danno c’è stata la beffa di vedere ridotta a 2 consiglieri la propria rappresentanza in Consiglio Comunale.
Il travaglio del PD ha avuto riflessi anche nel dibattito in SEL che a Messina si è divisa tra favorevoli e contrari all’appoggio al candidato Felice Calabrò ed alla fine ha rinunciato a presentare la propria lista.
A Ragusa SEL ha deciso di presentarsi in alternativa all’alleanza PD/UDC appoggiando al 1° turno il candidato sindaco Roberto Iacono che ha colto un buon 12,4%, per poi impegnarsi nel balloggiatto a favore del neo sindaco Federico Piccitto del M5S.
Un risultato che pare rendere evidente il fatto che l’elettorato non apprezza il gioco delle alleanze politiche che governa a Palermo.
Sbaglia il PD quando pensa di dare a questa alleanza di convenienza un valore politico. Significativo anche il fatto che quando SEL rompe gli indugi ottiene risultati molto positivi. Risultati che meriterebbero maggiore attenzione.
Angelo Gerosa