di Giorgio Oldrini. Leggo della rissa tra gli scienziati per stabilire se il cambio climatico sia opera dell’uomo o no. Al confronto le liti per le primarie di Milano sembrano scambi di cortesie. Non sono sorpreso. Avevo visto già ai tempi di Chernobyl una mitica sfida tra scienziati in tv finita a sediate. E nel mio piccolo: facevo l’assessore allo sport a Sesto e poche ore prima della notizia dello scoppio avevamo tagliato l’erba su un grande impianto sportivo dove c’erano ancora i covoni in attesa di essere portati via. Chiediamo consiglio ad un esperto. “Li facciamo portare via?” “No, altrimenti quelli che li caricano sui camion si inquinano”. “Bruciamo?” “No altrimenti si alzano polveri che vanno ovunque”. “Allora li lasciamo lì” “No non si può, bisogna rimuoverli”. Non è sfiducia nella scienza, ma l’invito a pensare che anche gli scienziati sono esseri umani.