Ma settembre non doveva essere il mese dei diritti civili?
L’affondo di Alfano ieri contro i sindaci che trascrivono le nozze celebrate all’estero tra persone dello stesso sesso da la misura dell’arretratezza culturale del nostro paese in materia di libertà e diritti civili. E dell’arretratezza culturale degli alleati di governo del PD. Fortunatamente l’Italia, e gli italiani, sono più avanti. I sindaci hanno saputo imprimere al nostro Paese una svolta necessaria e urgente in materia di riconoscimento dei diritti fondamentali e sono arrivati dove mai è arrivato il legislatore, che di queste tematiche ha preferito non occuparsene se non con i soliti slogan del Presidente del Consiglio. È ora che al governo si facciano un serio esame di coscienza e in fretta provvedano a estendere l’istituto del matrimonio civile alle coppie lesbiche e gay. In Parlamento ci sono decine di proposte a partire da quella di Sel in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio e di filiazione da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso. L’Italia e gli italiani non possono più aspettare. Ora Renzi promuova davvero la svolta buona per il Paese: sostenga l’uguaglianza e la parità dei diritti, senza più compromessi, e si schieri con le migliaia di coppie che attendono un riconoscimento giuridico da anni. Ma settembre non doveva essere il mese dei diritti civili?
Sel Made
ARTURO SCOTTO
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