Pensavamo che almeno il M5S fosse immune dal coro unanime di alleluia al nuovo idolo dell’appalto titanico per la mega-opera pubblica. Ne abbiamo seguito i comportamenti in questi 5 anni di consigliatura. Ne abbiamo apprezzato la lucida capacità di analisi e denuncia dei tanti limiti della scelta di realizzare a Sesto San Giovanni una struttura ospedaliera da 450 mln€. Ne abbiamo stimato la coerenza nel votare NO ogni volta che l’argomento tornava in Consiglio Comunale mentre altre forze di (sedicente) opposizione preferivano astenersi, strizzando l’occhio.

Ma proprio in piena campagna elettorale abbiamo dovuto assistere ad un inaspettato voltafaccia: ferma restando l’analisi sulla inopportunità dell’opera, il M5S ritiene che ormai sia troppo tardi, che non si possa più fermare un treno che altri hanno fatto partire, che fermare la Città della Salute oggi equivarrebbe ad esporre il Comune al rischio di dover pagare salatissime (sic!) penali a fronte di presunti, ventilati ricorsi di tutti i soggetti coinvolti… ed altre amenità di questo segno.

A noi è sembrato molto di ricordare il refrain del pre-referendum costituzionale, quando gli amici di Renzi ventilavano ogni sorta di catastrofe nel caso in cui avesse vinto il NO. Ebbene, il NO ha vinto eppure… il sole continua addirittura a sorgere…

Di certo, il messaggio lanciato dal M5S è arrivato agli orecchi di chi doveva arrivare. Era un messaggio suadente. E’ suonato ai nostri orecchi più o meno così: “Tranquilli, cari amici e amici degli amici (e degli amici); se pure mai dovessimo vincere le elezioni, nulla potrà ostacolare il mega-appalto da 450 mln€.”

Prendiamo atto. Continuiamo a ritenere che le risorse pubbliche debbano essere investite diversamente e cominciamo seriamente a pensare che diventa sempre più urgente la presenza in campagna elettorale di una Sinistra di alternativa anticapitalista, perché un’Altra Sesto e un’Altra Lombardia sono possibili. Di più, sono necessarie!