Martedì 19 il Comitato per il Diritto alla Casa e il Sindacato Unione Inquilini hanno organizzato 4 picchetti contro lo sfratto di altrettante famiglie che in mancanza di interventi del Comune, rischiavano di finire in strada. Il risultato è stato parzialmente positivo; 3 rinvii in attesa di soluzioni abitative più o meno definitive e purtroppo lo sfratto di una famiglia con due bambine di due anni. Come annunciato anche al vicesindaco, in assenza di soluzioni immediate, la decisione è stata quella di procedere autonomamente all’assegnazione di un appartamento agli sfrattati. Una casa di proprietà dell’Aler, sfitta da 10 anni è stata la soluzione. In attesa dell’assegnazione di un alloggio pubblico da ristrutturare in conto affitto, l’assegnazione della villetta di via Corridoni 40 avrebbe permesso alla famiglia sfrattata di trovare la tranquillità abitativa necessaria per affrontare l’immediato futuro e per predisporre la ristrutturazione dell’alloggio che l’Amministrazione Comunale si è impegnata a procurare nel giro di qualche settimana. Questa mattina però l’Aler ha deciso che questa soluzione “Non s’ha da fare” e che la famiglia con le due gemelline di due anni deve tornare in strada. A tal fine ha richiesto alle Forze di Pubblica Sicurezza lo sgombero immediato dei locali, A seguito dell’intervento i locali sono stati temporaneamente svuotati senza opporre alcuna forma di resistenza a conferma della natura non violenta dell’azione posta in essere. Purtroppo anche a Sesto non viene più garantito il passaggio da casa a casa che in passato, nonostante limiti e insufficienze, aveva contraddistinto l’Amministrazione di Sesto rispetto alle scelte dei comuni vicini. Di fronte alla mancanza dell’intervento pubblico la scelta è stata l’assunzione di responsabilità del Comitato per il Diritto alla Casa che d’ora in poi si sostituirà alle autorità pubbliche per garantire a tutti il diritto fondamentale ad una abitazione. Il Comitato per il Diritto alla Casa e l’Unione Inquilini formalizzeranno a breve la richiesta all’Aler di concedere l’abitazione di via Carducci 40 ad una cooperativa di famiglie che, con un progetto di autorecupero, avviino gli interventi di manutenzione necessari e utilizzino l’unità immobiliare come casa provvisoria per le famiglie sfrattate in attesa di assegnazione. E’ non più rinviabile l’adozione di un piano casa che tenga conto delle necessità sempre più pesanti di una città colpita, nella sua componente popolare, dalla crisi economica che ha determinato per molti la perdita del posto di lavoro e conseguentemente lo sfratto per morosità. Subito attiviamo una soluzione per le famiglie già in strada e per quelle che verranno sfrattate nei prossimi giorni, rifiutando qualsiasi proposta che passi attraverso lo smembramento delle famiglie con l’affido di minori alle comunità.
NOI ABBIAMO RAGIONE. LO SANNO ANCHE QUELLI CHE DICONO DI NON ESSERE D’ACCORDO