Ecco la risposta di Unione Inquilini al Sindaco che oggi ha espresso, dal suo punto di vista fazioso, cosa pensa di quanto stia succedendo! Ricordiamo che ieri sul luogo dello sfratto, non c’era nessuno dell’amministrazione!
Nessuno di noi ha mai chiesto corsie preferenziali e trattamenti di favore, la normativa regionale prevedeva, come era giusto, assegnazioni in emergenza per evitare che persone finissero in strada: era prevista una commissione comunale con il controllo di rappresentanti dei partiti di maggioranza e di opposizione che stilavano delle graduatorie che venivano aggiornate sulla base delle esecuzioni e che assegnavano alloggi a famiglie comunque inserite nella graduatoria generale. Anche oggi il nuovo regolamento regionale, voluto dalla Lega, prevede delle assegnazioni temporanee che non passano dalla graduatoria generale.
Distorcere la realtà per avere ragione è una forma di debolezza. Dire che da dieci anni il Comune pagava l’affitto per conto dell’inquilino è falso: il Comune garantiva un contributo, ma l’inquilino ha sempre pagato la sua quota. Anche questo tipo di intervento è previsto dalla normativa regionale che va anche oltre permettendo al Comune di affittare alloggi a canone concordato per riaffittarli a canone sociale alle famiglie che, pur avendo diritto ad un alloggio popolare, vengono di fatto escluse per mancanza di alloggi disponibili al momento.
Sarebbe meglio che i responsabili del settore casa si informassero meglio sulla normativa regionale, nazionale e anche europea: di fronte alla possibilità che delle persone finiscano in strada, l’ente pubblico, il Comune in questo caso, deve mettere in atto tutti gli interventi possibili per garantire il diritto alla casa.
Nascondersi dietro giustificazioni fasulle non serve. Il Sindaco è responsabile della salute dei suoi cittadini soprattutto se minori. Quello che è avvenuto con lo sfratto di via Levi e con il mancato intervento del Comune è una violazione delle norme e questa sì, si chiama illegalità.
Per completezza di informazione pubblichiamo quanto ha scritto sulla sua pagina facebook il sindaco:
SI AL DIRITTO ALLA CASA, NO AL DIRITTO ALL’ILLEGALITA’ Vogliamo ribadire, con chiarezza, che il diritto alla casa è sacrosanto ma non può trasformarsi in un diritto all’illegalità. Ci sono tante famiglie in difficoltà che da anni aspettano di avere una casa, in base alle graduatorie, senza trattamenti di favore o vie preferenziali. Stiamo lavorando per garantire pieno rispetto delle regole nell’interesse della comunità sestese. Ieri è stato effettuato uno sfratto, su decisione del giudice, nei confronti di un cittadino straniero di origine egiziana che da 10 anni alloggiava in un immobile privato con l’affitto pagato dal Comune. Un esborso per le casse comunali che ha raggiunto la cifra di 70 mila euro per una situazione ormai totalmente fuori dalle regole, considerato che l’accordo prevedeva massimo 12 mesi di permanenza nell’immobile. Il Comune di Sesto San Giovanni continuerà a far rispettare le leggi e a non legittimare situazioni fuori dalle regole.