ABBIAMO IMPEDITO CHE UNA FAMIGLIA CON QUATTRO MINORI FINISSE IN STRADA
UN BUON MODO PER CELEBRARE LA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE “SFRATTI ZERO”
Da mesi stavamo cercando un contatto con la proprietà per concordare un intervento che impedisse alla famiglia di finire in strada e finalmente, dopo la nostra denuncia pubblica, siamo riusciti ad incontrarla.
La proroga fino al primo di dicembre ci permetterà di percorrere tutte le strade necessarie a garantire il passaggio da casa a casa:
– Revisione della domanda di contributo per morosità incolpevole
– Richiesta del Fondo di Solidarietà ex Delibera Regionale n° 6732 del 25/7/2022
– Verifica assegnazione alloggio SAT
– Tempi scorrimento della graduatoria alloggi SAP
– Eventuali interventi straordinari di risposta all’emergenza abitativa
Alla fine del presidio ci siamo recati in Comune per consegnare al Sindaco una lettera sull’emergenza povertà fatta di perdita del posto di lavoro, di perdita dell’alloggio, di rincaro dei generi di prima necessità, di caro riscaldamento.
Ne riportiamo alcuni passaggi:
Ricordiamo che le famiglie in affitto, che sono circa il 20% della popolazione residente, rappresentano oltre il 45% di quei 5,6 milioni di persone “assolutamente povere”. A questo aggiungiamo oltre 150 mila sfratti immediatamente esecutivi, di cui il 90% per morosità, spesso incolpevole, senza che vengano realizzate le condizioni per il passaggio da casa a casa, molte volte spezzando i nuclei familiari e violando trattati e convenzioni internazionali, come segnalato ormai da diversi pronunciamenti dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU.
Una situazione che sta per trasformarsi in uno tsunami dalle conseguenze inimmaginabili a causa dell’aumento dell’inflazione, che è una tassa sulla povertà in quanto pesa in maniera proporzionalmente più rilevante sui redditi più bassi e si scarica prevalentemente sui beni necessari alla sopravvivenza alimentare, con il carrello della spesa segnalato in crescita di oltre l’11% e in questi ultimi mesi dall’aumento travolgente delle spese energetiche che si scaricano sulle bollette, rendendole insostenibili per centinaia di migliaia di famiglie.
Nella lettera chiediamo al Sindaco di farsi carico e di impegnare sé stesso e l’Amministrazione:
- ad impedire sfratti che violano i diritti umani e impegnarsi in tutti i modi possibili per garantire il passaggio da casa a casa,
- a chiedere ai governi nazionale e regionale l’istituzione di un fondo straordinario per i comuni al fine di poter acquisire o prendere in locazione direttamente alloggi degli Enti Previdenziali e di altri enti pubblici e/o privati per assegnarli ai nuclei con sfratto esecutivo e con un canone rapportato al reddito;
- a chiedere al governo nazionale l’adozione di misure che possano permettere un abbassamento dei canoni privati, un investimento deciso per il canone concordato e per residenze agli studenti fuori sede, penalizzando fiscalmente chi tiene le case sfitte e abolendo la cedolare secca sul libero mercato,;
- a chiedere al governo nazionale un intervento urgente per impedire aumenti delle bollette per elettricità e gas per i nuclei familiari con redditi bassi e medi, anche con aiuti diretti alle famiglie ma soprattutto con misure strutturali che agiscano per fermare la speculazione, tassare al 100% gli extraprofitti, eliminare o ridurre drasticamente l’IVA sulle bollette e togliere tutte le voci improprie che vengono caricate sui costi energetici.
· a chiedere che venga in ogni caso emanato un provvedimento che impedisca di sospendere l’erogazione di elettricità e gas alle famiglie in difficoltà, essendo da considerare tali servizi come essenziali alla vita delle persone e, quindi un bene indisponibile.
· Chiediamo, infine, interventi strutturali, con finanziamenti adeguati, a partire da tutte le risorse non spese e disponibili, inclusi quelle del PNRR, e un nuovo Recovery Fund per la transizione ecologica:
- Un investimento pubblico per un piano casa pluriennale per la realizzazione di 500 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, senza consumo di suolo ma con il recupero e riuso del patrimonio immobiliare pubblico e privato vuoto, in disuso,
- Un grande progetto pubblico per l’uguaglianza, l’autonomia e l’indipendenza energetica, attraverso la realizzazione delle “Comunità Energetiche”, in cui i cittadini e le attività locali possano unirsi con l’obiettivo di autoprodurre, consumare direttamente e gestire l’energia attraverso uno più impianti locali ad energia rinnovabile.
A livello locale chiediamo:
* Lo stanziamento di un milione di euro per garantire il passaggio da casa a casa con il recupero e la gestione di strutture temporanee di accoglienza (ex studentato di via Mantova, ex Albergo Rosa di via Fogagnolo) e l’affitto di appartamenti da dare in sub affitto alle famiglie in attesa dell’assegnazione di una casa SAP
* L’incremento dell’edilizia a canone sociale sulle aree del Piano Falck
* L’acquisto sul mercato di immobili (anche nei piani vendita dell’Aler) da destinare a canone sociale
* Nelle case comunali l’installazione delle valvole termostatiche e i contatori di calore, la cappottatura degli immobili, la trasformazione delle centrali termiche in geo termiche.
Comitato per il DIRITTO ALLA CASA UNIONE INQUILINI – Sesto San Giovanni