Le case popolari vanno assegnate a chi ne ha diritto secondo criteri oggettivi che si traducono in un preciso e trasparente ordine in graduatoria, non secondo altri parametri che privilegiano questo o quel gruppo in particolare. La suddivisione in quote è funzionale solo a mettere gli uni contro gli altri i singoli gruppi: anziani contro disabili, giovani coppie contro famiglie mono parentali scatenando di fatto l’ennesima guerra tra “poveri”. E’ da rigettare il tentativo di porre sotto controllo delle forze dell’ordine gli stabili di edilizia residenziale; la logica va invertita: bisogna aumentare il patrimonio pubblico per poter assegnare case pubbliche anche a chi non si trova in condizioni sociali drammatiche.
Lo scopo dell’Amministrazione sembra più finalizzato alle esigenze di facciata che alla soluzione dei problemi reali.
A noi non interessano le prossime scadenze elettorali, ma la garanzia di un tetto per le famiglie che oggi vivono in situazioni di fortuna, in sovraffollamento presso parenti e amici, in albergo senza uso della cucina, quando non addirittura in auto o per strada.
I tempi che la Giunta si è data per iniziare ad affrontare l’emergenza denunciano una grave insensibilità per le sofferenze che decine di famiglie vivono attualmente nella nostra città.
Sembra che l’Amministrazione di Sesto voglia disfarsi del problema degli sfratti semplicemente ignorandolo.
Chiediamo una graduatoria che tenga conto della presenza sul territorio di un centinaio di famiglie colpite dallo sfratto alle quali va data una risposta nel più breve tempo possibile.
Cose da fare ce ne possono essere tante:
– Assegnare le case di risulta
– Ottenere dall’Aler l’affitto delle case in vendita
– Assegnare alloggi pubblici di ristrutturare con costi a scalare dagli affitti
– Affittare appartamenti a canone concordato e subaffittare a canone sociale agli sfrattati
– Recuperare all’uso pubblico gli stabili degradati
– Fare accordi con le grandi proprietà per affittare gli alloggi sfitti a canoni bassi con la minaccia della requisizione o dell’inasprimento fiscale
– Approvare un piano casa per aumentare la percentuale di ERP
– Dividere gli appartamenti pubblici di 5 locali per raddoppiarne il numero
– Utilizzare il fondo affitti per impedire gli sfratti per morosità
UNIONE INQUILINI
COMITATO DIRITTO ALLA CASA