600 FAMIGLIE PER 12 ALLOGGI
Sono uscite le graduatorie provvisorie del bando casa che si è chiuso il 22 dicembre scorso.
Con le nuove norme la Regione HA DECISO DI CANCELLARE LE GRADUATORIE PERMANENTI e di impedire i ricorsi avverso la graduatoria consentendo solo quelli sul proprio punteggio.
LE GRADUATORIE NON SONO TRASPARENTI perchè sono indicati solo codici, sia per i nominativi sia per gli appartamenti e chi ha fatto domanda non può rendersi conto della correttezza delle precedenze e degli accoppiamenti domanda/appartamento.
Non si riesce nemmeno a capire esattamente quante persone hanno partecipato al bando perché le graduatorie sono due, una per gli appartamenti del Comune e una per quelli dell’Aler e gli inquilini, in base alle caratteristiche del nucleo familiare, possono scegliere massimo 5 appartamenti divisi tra proprietà del Comune e dell’Aler.
Nonostante tutto siamo riusciti a stimare che il numero complessivo si aggira su 600 partecipanti e si rende subito evidente che questo bando è tutta una presa in giro e molti non hanno nemmeno presentato la domanda.
Se una domanda viene accettata vuol dire che la famiglia che l’ha presentata ha i requisiti che la legge prevede per ottenere un alloggio popolare, ma poi questo diritto viene negato se GLI APPARTAMENTI ASSEGNABILI SONO POCHI.
LE GRADUATORIE FATTE IN QUESTO MODO NON SERVONO A GARANTIRE UN DIRITTO, MA A TENTARE DI COPRIRE UNA PALESE INGIUSTIZIA.
Senza un piano casa che analizzi la domanda, che recuperi gli appartamenti pubblici sfitti, che decida quanti alloggi del Piano Falck debbano diventare pubblici, quali accordi possono essere fatti con la piccola proprietà per dare case in sub affitto, che preveda su più anni interventi utili a garantire la casa a chi ne ha diritto, NON ESISTONO POLITICHE ABITATIVE.
Senza casa non c’è vita, non c’è diritto allo studio, alla salute, al lavoro e un amministratore che non si pone il problema di garantire la casa a tutti coloro che ne hanno bisogno non è solo irresponsabile, è sadico.
L’Assessore sostiene che a Sesto non esiste emergenza abitativa, ma perché lo fa?
Le ipotesi possono essere diverse:
– Vuole cacciare i poveri dalla città
– Vuole innescare fenomeni di speculazione puntando sull’innalzamento del costo degli affitti
– Non vuole impegnarsi perché è troppo occupato in altre questioni
– Si diverte nel vedere dall’alto dei suoi privilegi le persone che soffrono
Una spiegazione non esclude le altre.
Tra pochi mesi riprenderanno gli sfratti e a Sesto saranno centinaia promossi dai privati e anche dall’Amministrazione comunale.
NON CI RIMANE CHE UNA ALTERNATIVA: LA MOBILITAZIONE DI TUTTI COLORO CHE VIVONO IL PROBLEMA E DI COLORO CHE NON ACCETTANO LA SITUAZIONE DI INGIUSTIZIA CHE VIVE LA CITTA’
UNIONE INQUILINI NORD MILANO