LA MOBILITAZIONE PER IL DIRITTO ALLA CASA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONE CONTINUA.
ESPOSTO PER DANNO ERARIALE
Con le sue politiche discriminatorie e con la scelta di lasciare decine di famiglie senza casa, l’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni non ha solo determinato una situazione di ingiustizia, ma ha anche determinato un danno economico alle casse del Comune.
Oltre al mancato percepimento degli affitti degli alloggi vuoti (59 alloggi) il Comune ha pagato per anni le spese per servizi per ognuno degli alloggi lasciati vuoti. Facciamo l’esempio degli ultimi tre anni:
– Nel 2021 il consuntivo spese complessive per le case comunali è stato di euro 1.501.917,97 di cui 104.457,20 pagati dal Comune per gli alloggi vuoti
– Nel 2020 il consuntivo spese complessive per le case comunali è stato di euro 1.226157,10 di cui 95.426,13 pagati dal Comune per gli alloggi vuoti
– Nel 2023 il preventivo spese complessive per le case comunali ammonta ad euro 1.510.106,37 di cui più di 100.000 verranno pagati dal Comune per gli alloggi vuoti che nel frattempo sono aumentati di numero!
Il Comune, inoltre, negli ultimi 6 anni, ha attuato iniziative discriminatorie nei confronti di bambini disabili e di cittadini che aspiravano all’assegnazione di una casa pubblica. Per tali iniziative il Comune ha perso ben 7 cause ed è stato costretto a pagare oltre 100.000 euro per spese processuali nei seguenti processi:
– 22/6/2018 per avere tentato di sfrattare con un provvedimento illegittimo una famiglia
– 4/6/2019 per avere tagliato i fondi destinati al sostegno dei bambini disabili
– 19/6/2019 sentenza di sfratto
– 20/3/2020 per avere escluso dall’anno 2018 sostanzialmente tutti i cittadini stranieri dalle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari
– 5/5/2020 Corte d’Appello
– 1/11/2021 per condotta discriminatoria
– 13/1/2022 per condotta discriminatoria
Contro queste politiche dell’Amministrazione Comunale ci sono stati ricorsi alla Magistratura, ma, nonostante le condanne collezionate, il Comune continua nelle sue politiche discriminatorie tagliando i fondi per il sostegno nelle scuole e tenendo le case pubbliche vuote invece che assegnarle alle famiglie che rischiano di finire in strada.
Per questi motivi abbiamo deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti:
– Perché la Magistratura Contabile verifichi l’esistenza di un danno erariale
– Perché l’Amministrazione Comunale abbandoni le sue politiche discriminatorie
In questi anni il diritto alla casa è stato difeso dalla mobilitazione dei cittadini con presidi, picchetti antisfratto, manifestazioni; questo è il terreno su cui il Sindacato si confronta con le controparti. Il ricorso alla Magistratura è uno strumento in più che utilizziamo quando vengono negati gli spazi minimi di contrattazione e di attività sindacale.
LA MOBILITAZIONE PER IL DIRITTO ALLA CASA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONE CONTINUA.
UNIONE INQUILINI