I FANTASMI DI SESTO SAN GIOVANNERVILLE
La giunta di Sesto San Giovanni crea fantasmi, ma con una procedura particolare: nella tradizione popolare il fantasma è un morto che riappare, mentre nel nostro caso sono i vivi ad essere trasformati in sostanze incorporee.
Come fanno i nostri amministratori a trasformare dei comuni cittadini in fantasmi? Semplice, tolgono la residenza ai sestesi che hanno ricevuto lo sfratto.
Togliere la residenza ad una persona vuol dire toglierle tutti i diritti: diritto di voto, possibilità di avere un medico di base, l’insegnante di sostegno se il figlio è disabile, il diritto a pagare la retta per la mensa dei figli sulla base del reddito, ecc. Togliere la residenza ad una persona vuol dire negarla come individuo, tentare di svuotarla di valore, vuol dire spingerla ad andarsene, vuol dire disprezzarla.
Ma possono farlo?
No , sulla base della legge non potrebbero farlo (all’art. 2, Legge 24 dicembre 1954, n. 1228 l’obbligo “ad ognuno di chiedere per sé e per le persone sulle quali esercita la patria potestà o la tutela, la iscrizione nell’anagrafe del Comune di dimora abituale), ma i nostri amministratori si sentono superiori alle norme e procedono senza regole nella loro guerra contro i poveri che infestano il nostro territorio.
La prefettura è già intervenuta per ripristinare il rispetto della legge, ma i responsabili della cosa pubblica della nostra città, dopo un primo momento di adeguamento alla normativa, hanno iniziato nuovamente nella loro sacra missione per eliminare dalla città le famiglie colpevoli di aver subito uno sfratto in seguito alla perdita del posto di lavoro del capo famiglia.
Invitiamo tutti coloro che si sono visti togliere la residenza e che a causa di questo atto illegittimo hanno perso l’accesso a servizi o non hanno potuto presentare domanda di alloggio negli ultimi bandi a presentarsi al sindacato per valutare la possibilità di intentare cause per danno ricevuto contro i rappresentanti della giunta di Sesto e tutti i responsabili degli uffici coinvolti nelle pratiche che contestiamo.