UN CONFRONTO DIFFICILE
Diversamente da quello che abbiamo sperimentato in questi anni con altri rappresentanti della giunta, con l’assessorato al Demanio abbiamo verificato disponibilità a capire la situazione e a tentare delle soluzioni.
Abbiamo valutato positivamente l’impegno dell’Assessora che, appena insediata, ha deciso di girare in tutti i caseggiati di edilizia comunale per rendersi conto di persona delle condizioni in cui vivono gli inquilini.
Purtroppo c’è un “MA” che consiste nella mancanza di interventi concreti e in tempi ragionevoli.
Agli inquilini sono stati comunicati tre numeri di telefono per la richiesta di interventi manutentivi (riscaldamento, ascensori, impianti elettrici e idraulici), ma le ditte appaltatrici o non intervengono o, quando intervengono, dimostrano incompetenza.
Molti inquilini lavorano nei settori dell’idraulica, dell’elettricità, degli ascensori e ci riferiscono che i manutentori non sono in grado di intervenire:
– Si presentano a riparare una serratura con una borsetta da passeggio che contiene solo un cacciavite
– Devono riparare la porta di un ascensore e sottovalutano il problema per cui a poca distanza di giorni il meccanismo si rompe
– Per sostituire delle tegole su un tetto escono tre o quattro volte e nel frattempo le infiltrazioni di acqua meteorica continuano a creare problemi
– Per riparare un cancello elettrico provano soluzioni in tre o quattro uscite e alla fine il cancello è ancora fermo
Per alcuni interventi la risposta degli uffici è: “non abbiamo i finanziamenti necessari”; forse sarebbe urgente una riconsiderazione delle priorità di bilancio e l’assegnazione di uno stanziamento maggiore da destinare alla manutenzione dei 960 appartamenti di proprietà comunale.
Di fronte al rincaro del gas e del riscaldamento centralizzato il primo intervento dovrebbe essere finalizzato al risparmio energetico. La legge che impone le valvole termostatiche e i contatori di calore ha come obiettivo un utilizzo oculato del calore che ha portato in molte situazioni a riduzioni dei consumi del 30%.
E’ una legge che prevede sanzioni in caso di mancato intervento, ma il Comune non l’ha applicata e si giustifica dicendo che mancano i finanziamenti. Ma se un abitante di Sesto non paga la Tari (tra l’altro molto cara nella nostra città) perché non ha i soldi per pagarla cosa risponde il Comune? Emette una cartella esattoriale.
Vorremmo evitare di denunciare l’inadempienza e costringere il Comune a pagare le multe per ogni valvola non installata, ma da parte del Comune ci deve essere la consapevolezza che in mancanza di altri fondi sarà necessario ed indispensabile intervenire con il proprio bilancio.
Un sindacato casa ha come compito quello di difendere le condizioni di vita degli inquilini e lo fa con l’apertura di vertenze individuali e collettive. I luoghi dove esercitare l’attività sindacale sono i cosiddetti “tavoli” e non le aule dei tribunali. Se si finisce in tribunale vuol dire che qualcosa non ha funzionato nel confronto tra le parti.
Chiediamo maggiore impegno della Giunta nella gestione del problema casa, per chi la casa non ce l’ha, per chi rischia di perderla, per chi è assegnatario di una casa pubblica ed ha il diritto di vivere in condizioni accettabili.
CONSIGLI DI CASEGGIATO – Case comunali UNIONE INQUILINI Sesto San Giovanni