Sesto: U.I. contro la vendita dei 50 alloggi del comune

Dall’Unione inquilini di Sesto San Giovanni riceviamo e pubblichiamo:

Il Comune ha messo in vendita 50 appartamenti tra via Livorno 563, P.zza della Chiesa 8 e via Dante , 12 “per poter costruire nuove abitazioni a canone sociale e per “ l’efficientamento energetico” degli stabili comunali “, cosi’ si legge sui giornali.
Il diritto di prelazione spetta all’inquilino ad un prezzo scontato del 20+20 % e nel caso decidesse di non acquistare entrerebbe nella procedura di cambio alloggio , che diventerebbe definitiva nel momento in cui un altro inquilino decida di acquistare il suo appartamento.

Ora chiedere a delle persone che ormai vivono in questi stabili da anni, infatti molti di loro sono anziani , e altri sono li’ da poco per un’assegnazione o un cambio alloggio, di comprare la loro casa ci sembra fantascientifico e una cosa folle proporre a chi abita in una casa a canone sociale di comprarla, visto che se si trova li’ é perché non può permettersi di andare in affitto sul libero mercato né tanto meno acquistarla

Nell’incontro avvenuto alla presenza di funzionari comunali e inquilini di via Dante , ci sono sembrate comprensibili le difficoltà che incontrerebbero gli inquilini che non decidano di acquistare: prima tra tutte il dover tirar fuori dei soldi per poter fare il trasloco in una nuova casa , la possibilità concreta che la loro attuale mobilia possa non essere più adatta alle dimensioni della futura abitazione e questo comporterebbe un esborso ulteriore di denaro per poter acquistarne una nuova , e il dover ricominciare la propria vita in un altro posto. In più rimane il fatto che non c’é garanzia che in futuro non possa essere deciso un ulteriore spostamento. Nel caso in cui invece decidessero di acquistare: chi farebbe loro un mutuo alla loro età? E chi invece è precario o senza lavoro dove troverebbe i soldi per poter aprire un mutuo?

La perplessità e l’amarezza si leggevano chiaramente nelle facce e negli occhi degli inquilini che mai si sarebbero aspettati di dover andare incontro a una scelta del genere: o compri oppure ti cambio casa. Ci sembra chiaro che questo meccanismo non lascia possibilità di scelta all’inquilino, che si trova costretto a dover prendere una decisione imposta da qualcun altro . Cosa che sembra a tutti gli effetti una DEPORTAZIONE.

Quello che ha fatto ancora più male é stato sentire la risposta secca del Comune alle numerose lamentele e dubbi espressi dagli inquilini : «La Legge Regionale permette di mettere in vendita il patrimonio pubblico nella misura del 20%»

Nonostante la “rassicurazione” sul fatto che in caso di cambio alloggio verranno loro incontro in tutti i modi: sistemandoli nei pressi della loro vecchia abitazione cercando di mantenere gli stessi metri quadri , «perché si tratta pur sempre di persone e non di carte», ci sembra che l’obiettivo finale vada in tutt’altra direzione rispetto ai veri bisogni delle persone”.