Sesto: torniamo ad essere tutti insieme

ALMENO QUESTA VOLTA TORNIAMO AD ESSERE TUTTI INSIEME

“Un popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA”

Finalmente la maggioranza di Centrodestra tutta, compresa quella parodia della politica che era il Polo civico, ha ufficialmente fatto una scelta di campo.
Tra l’antifascismo e tutta la sporcizia che gli sta intorno Giunta Di Stefano e quella accozzaglia di Consiglieri che ad essa fa riferimento ha deciso di scegliere la sporcizia. Una sporcizia che risponde al nome di Casapound e che risponde al nome di fascismo.
Si, perché due sere fa i nostri Governanti hanno indirettamente dato il loro Nullaosta allo scempio di Casapound a Sesto. Di Stefano e tutti i suoi hanno vergognosamente oltraggiato le lapidi dei nostri martiri aprendo ufficialmente le porte di Sesto ai figli dei loro assassini.
Ma una cosa non hanno capito questi galantuomini: su quelle lapidi sono scritti i nomi dei nostri nonni, dei nostri padri, della madri che non hanno visto i figli fare ritorno e delle persone che abbiamo stimato e dalle quali abbiamo imparato cosa sia stata la Resistenza, convinti di doverne solo fare memoria.
E invece ci sbagliavamo, oggi la Resistenza non va più evidentemente ricordata, va vissuta.
In ogni atto, in ogni gesto, dobbiamo essere e tornare ad essere Resistenza. Perché noi siamo ancora quelli e loro sono ancora quegli altri.
E non pensate, camerati, a noi per come ci conoscete, non fate questo errore perché se c’è qualcosa che, nonostante tutte le differenze che ci separano, è capace di unire questa nostra tanto litigiosa famiglia è proprio l’amore per la Democrazia, che evidentemente voi non avete, e la lotta al Fascismo che evidentemente voi non condividete.
Ci saremo anche noi, insieme a voi, ad accogliere i criminali che vi stanno più a cuore di chi ha sacrificato la vita per tutti noi.
Ci saremo e ci saremo tutti e tutte, uniti come un gruppo unico, come una grande famiglia, come un intero popolo.

“Un popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA”

di Michele Foggetta