Sesto: solidarietà agli occupanti della Casa rossa rossa

Partito della Rifondazione Comunista Sesto San Giovanni

Solidarietà agli occupanti della Casa rossa rossa

È un dato ormai sotto gli occhi di tutti. L’abitazione non è più un diritto universale.

Un numero impressionante di famiglie vive quotidianamente sulla propria pelle l’urgenza di trovare una dignitosa soluzione al problema casa. Su di esse si abbattono, oltre agli effetti disastrosi della crisi economica, le sciagurate scelte di questa giunta, la quale:
1) Autorizza sgomberi
2) Nelle proprie politiche di bilancio prevede tagli sostanziali alle politiche sociali e di sostegno all’emergenza abitativa, definita sprezzantemente “cosiddetta emergenza” (99.000 euro tagliati a alberghi che ricevono, 312.000 ai progetti di housing, 54.000 alle sublocazioni, 8.000 agli ospiti sociali della casa albergo)
3) Vende 26 appartamenti di proprietà del comune, attualmente assegnati (per i quali magari sarà prevista la priorità nell’acquisto agli attuali occupanti, ma quanti di loro potranno permettersi realmente l’acquisto?)

Vi è poi il “Decreto Salvini”, di cui – ne siamo certi – questa giunta si farà solerte interprete: le norme rendono più semplice rimuovere dall’anagrafe chi non ha fissa dimora, e con questo rendere impossibile l’accesso ai servizi che dovrebbero essere garantiti a tutti, salute, istruzione…
Queste scelte da una parte non faranno che aggravare la situazione già ora emergenziale (si pensi solo alle 26 famiglie degli immobili in vendita), dall’altra sembrano somigliare alla politica dello struzzo o di chi fa pulizie nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Intanto, per tutelare banche e fondi di investimento, si lasciano volumi e volumi già edificati all’abbandono, garantendo che siano inseriti come capitali nei bilanci delle diverse società. 
È il momento di scelte coraggiose, come ribadito più volte dal Partito della Rifondazione Comunista. Rubando le parole del Professor Paolo Maddalena (Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione Attuare la Costituzione):

Il problema è che, nella mente dei nostri politici, si è radicata l’idea che la proprietà privata nominale prevale sulle necessità urgenti e indilazionabili dei cittadini. Insomma, si tratta dell’idea neoliberista che, a quanto pare, ha oscurato le menti dei nostri governanti. Eppure sul piano giuridico la soluzione c’è. Infatti, il diritto di proprietà privata, di cui all’articolo 832 del Codice Civile, va letto alla luce del comma 2 dell’articolo 42 della Costituzione, secondo il quale “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge allo scopo di assicurarne la funzione sociale” dunque se, come nel caso in esame, si tratta di immobile abbandonato non è più possibile parlare di un diritto di proprietà giuridicamente tutelato. Per Costituzione tale bene è passato nella proprietà collettiva del Comune, il quale è tenuto a usarlo unicamente per scopi sociali qual è per l’appunto l’ospitalità per i poveri che non hanno un tetto sulla loro testa […] Il diritto all’abitazione è sancito, per altro, dall’articolo 47 della Costituzione e i politici non possono prescindere da questa disposizione. Sgomberare gli immobili abbandonati, abusivamente occupati, senza offrire una soluzione alternativa è dunque un atto difforme da quanto impone la nostra Costituzione Repubblicana. Che i nostri politici si impegnino in un lavoro costruttivo e non si limitino a espressioni ad effetto pubblicitario e privi di qualsiasi concretezza.

Unione Inquilini