® Il disegno di restaurazione e di restringimento degli spazi di democrazia aumenta di giorno in giorno. Sesto vive una fase buia. Sotto attacco sono tutte le espressioni di democrazia diretta, all’epoca della campagna elettorale grande cavallo di battaglia, a parole, della attuale assessora Roberta Pizzochera, oggi protagonista assoluta della demolizione degli istituti di rappresentanza, siano essi comitati o associazioni.
Il 3 dicembre scorso ha disertato l’assemblea delle associazioni e ha convocato la terza commissione consiliare che dovrebbe decretare la fine di questa esperienza e la sua trasformazione in Consulta con nomina politica alla presidenza. Sempre “coraggiosa” e determinata nella sua concezione di democrazia “diretta” (sic), l’assessora nella sua convulsione liberale ha avviato le modifiche della Consulta dell’infanzia, guardandosi bene di consultare il comitato, violando palesemente il regolamento. Uno strano modo il suo di concepire la democrazia diretta e il liberalismo.
Abbiamo la netta impressione che questa maggioranza non regga il confronto, non ha la cultura della condivisione partecipata alle scelte, difetta in capacità amministrative, confonde la comunicazione con la propaganda, erige muri fisici e culturali, demonizza gli avversari e si sciacqua la bocca col i rispetto delle regole e della democrazia, solo quando sostiene scelte come quella di Casa Pound. Pretendono di essere diversi, sono perbenisti e hanno sempre ragione.
Per la serie: “Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto è un dio che è morto“. (F. G.)