Sesto. Sgombero ex Impregilo: comunicato della FdS

Lo sgombero  del palazzo Impregilo di ieri mattina conferma, ove ce ne fosse bisogno, che la rendita speculativa è la faccia peggiore di questo capitalismo ormai asfittico: uno “scatolone” vuoto da molti anni e di enormi dimensioni, occupato, seppur temporaneamente, da persone che non hanno un tetto in conseguenza di questa crisi e di questo sistema economico, viene, appunto sgomberato per non si sa bene quali utilizzo.

 E’ la prova, lampante, della  cecità politica dei proprietari e della loro nullità morale.

Occorre che la nostra amministrazione metta in atto tutti gli strumenti normativi possibili perché questi “vuoti scatoloni ”, non solo quello dell’Impregilo, svolgano una funzione, come la legge impone: diversamente lo sgombero sarebbe solo un esempio di cinismo, tanto più illegale dell’ ”illegalità” dell’occupazione, e alla quale l’amministrazione deve opporsi.

Ma quest’ultimo episodio conferma anche che la lotta per il diritto alla casa ha bisogno di una unità che non ha precedenti, e che può costruirsi solo partendo dal  rispetto delle diverse posizioni politiche sia a livello locale che nazionale.

Noi indichiamo una serie di obiettivi su quali è possibile, a nostro avviso, iniziare a costruire questa unità, innanzitutto tra il comune di Milano e i comuni dell’hinterland.

a) il blocco degli sfratti, in generale, ed in specifico di quelli per morosità incolpevole, a partire da quelli richiesti dalle banche o dalle grandi proprietà, siano essi assicurazioni,  enti pubblici, civili religiosi o perfino cooperative: lo sfratto in questi casi non ha alcuna ragione nei confronti della sopravvivenza dei proprietari. I sussidi economici erogati dagli enti pubblici devono essere dirottati per sostenere le spese dell’abitazione che diversamente ricadrebbero sugli altri inquilini dello stabile. Questo obiettivo può essere perseguito solo con la più grande pressione politica nei confronti del prefetto, sia con la pressione verso i proprietari che sfrattano, proprio in assenza di una urgente necessità economica.

b) l’assegnazione, a tappe forzate, dei 5mila alloggi  pubblici di Milano, attualmente vuoti: l’accordo messo in atto a Sesto San Giovanni per assegnare gli alloggi pubblici “ in stato di fatto” e velocizzare le assegnazioni è un esempio di buona politica che la città che ospiterà l’Expo 2015 non può più ignorare.

c) il rifinanziamento da parte della Regione dei fondi per l’Edilizia Pubblica,oggi ridotti ai minimi termini, sia per realizzare i contratti di quartiere già in essere, sia per rispettare gli impegni previsti dagli  accordi di programma già firmati ( compreso quello sulle aree Falck)

d) la possibilità di una riconversione del terziario inutilizzato solo in presenza di un evidente interesse pubblico: trasformazione in alloggi in affitto, almeno la metà dei quali a canone convenzionato

Su questi obiettivi  la FdS di Sesto San Giovanni è disponibile al confronto e all’azione comune, con chiunque li condivida.                          

Sesto San Giovanni  12.3.14

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