Sesto: una serata “con il botto”

di Umberto Billo. Serata molto interessante, quella di ieri 10 settembre.

Come già annunciato dal ns giornale, su iniziativa di un gruppo di cittadini, militanti o simpatizzanti di sinistra, nella sala della biblioteca comunale di Via Dante si sono ritrovati in una cinquantina, tanti se consideriamo la scarsa pubblicità fatta all’evento e l’argomento della serata di discussione, “Sinistra Bene Comune”.

Bisogna però dare atto agli amici e compagni della Zona 9 di Milano, quella di Niguarda per intenderci, che sono partiti per primi assieme ai compagni di Cinisello nel lavoro per radicare nel nostro territorio la discussione sulla necessità di riunificazione della sinistra, discussione che sta faticosamente avviandosi a livello nazionale con la formazione di gruppi parlamentari uniti tra Sel, ex PD, ex Cinque Stelle prevista per i primi di novembre.

Tra i circa cinquanta partecipanti c’erano anche parecchi compagni di Sesto, quasi tutti di Sel, che ahimè non hanno avuto il tempo materiale di pubblicizzare questo incontro un po’ perché non informati ed un po’ perché ancora in vacanza, insomma anche la rivoluzione, ancorchè futura, non si può preparare e organizzare durante le sacre vacanze agostane!

E, bando alle ciance, è ora di cominciare a parlare di cose serie.

La cosa che io reputo più interessante è che sul “cosa fare e con chi” si è in ogni caso aperto un dibattito chiaro e non cifrato e che i partecipanti a questa discussione, per la prima volta venivano da tutto il Nordmilano, e cioè da Bresso, Cinisello B., Cologno M., Cormano, Vimodrone, Cusano M., Sesto SG, oltre che da Niguarda, come già raccontato.

In tutti gli interventi, a partire dalla presentazione della serata fatta da Bricchi di Cinisello, è stato affermato con forza e convinzione la necessità di procedere senza indugio alla definizione di idee e valori che devono necessariamente far parte del bagaglio ideale del nuovo partito o contenitore di sinistra, ma la strada per arrivare alla costruzione di un soggetto nel quale ci si possa riconoscere tutti, a mio avviso, è ancora lunga.

Lunga perché in alcuni interventi veniva tratteggiato un partito che trovasse nella sua opposizione alla politica nazionale e locale del PD la sua bussola e la sua direzione, mentre in altri veniva detto che fuori dal governo del paese e dei territori la nuova sinistra avrebbe fatto solo testimonianza.

Ma la chiusura del dibattito fatta da Amariti e Bricchi di Cinisello B., a mio parere, ha cercato di riportare in terra (nella realtà che viviamo nel Nordmilano che ci vede amministrare con il PD anche se a fatica) le opzioni che abbiamo di fronte e che vanno valutate in modo concreto e non ideologico, sulla base di possibilità e di programmi da concordare, solo e se ci viene data questa possibilità, e l’invito a tutti noi di cercare di definire le idee, i valori, le scelte politiche in modo autonomo ed in positivo, cioè “chi siamo e cosa vogliamo e non cosa non siamo e non vogliamo”, fatto soprattutto specularmente e contro altri partiti.

In più è stato annunciato che questa discussione continuerà nelle prossime settimane.

E devo anche dire che la serata si è “chiusa con il botto”, e cioè l’annuncio che sabato 26 settembre nella sala della Cooperativa di Via Hermada 8 a Niguarda Sergio Cofferati, Stefano Fassina, Daniele Farina, Pippo Civati (in forse per via dei referendum) un senatore di Alleanza per l’Europa ed un dirigente del PRC, alle ore 16.00 continueranno il dibattito che noi, molto più modestamente abbiamo iniziato ieri sera.