MUSICA E SENZATETTO. “E’ iniziato tutto in maniera molto semplice – racconta Maurizio Rotaris, salito su un palco, 18 anni fa insieme all’amico Diego Raiteri – con l’idea di mettere su serate di intrattenimento per gli homeless della stazione centrale di Milano. Ci siamo subito accorti che le persone reagivano bene”. Sì, perché certe cose le noti, nelle lacrime piuttosto che in un ballo con passi stentati o in una mano alzata per dire: “io scrivo” o “voglio recitare una poesia”. Basta poco in fondo. Sali due scalini e da spettatore ti ritrovi protagonista su un palco. “In qualche modo – continua nel suo racconto Rotaris, direttore artistico del gruppo – grazie ai contributi di queste persone avevamo creato una sorta di spettacolo esclusivo, solo per i senzatetto. Loro venivano e suonavano con noi, recitavano una poesia”.