Sesto. Il ritorno di Penati

In cattedra ci stava una vita fa, quando insegnava educazione tecnica nelle scuole medie dell’hinterland milanese: Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo. Filippo Penati ora insegna italiano, i suoi studenti hanno in media 25 anni e sono tutti africani. Sono i profughi ospitati nella caserma Montello, quella delle polemiche e delle fiaccolate di protesta di CasaPound, ma anche della solidarietà del quartiere… «faccio 42 anni di lavoro e se tutto va bene a settembre dovrei staccare». Nella sua carriera di docente l’esperienza alla Montello è stata «la più esaltante, paragonabile forse solo all’emozione degli inizi». Di lui si dice che potrebbe tornare in politica, magari ripartendo proprio da Sesto che va al voto in primavera. L’ex sindaco non è mai stato tenero con l’attuale amministrazione pd, anche sui temi dell’immigrazione e in particolare sul progetto della maxi moschea che dovrebbe sorgere proprio nella ex Stalingrado d’Italia. «Il rischio è che le nostre periferie diventino come le banlieue francesi».

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