(di P. LIO sul quotidiano CORRIERE DELLA SERA) Dopo quasi due anni di stop forzato, riprendono i lavori per prolungare la linea rossa della metropolitana verso il nuovo capolinea a cavallo tra Monza e Cinisello Balsamo. A giugno era stata presentata l’ultima versione della «timeline»: 60 giorni per ripristinare i cantieri e verificare lo stato dei tunnel già scavati (durante la prima fase c’era stato un problema con la falda acquifera); poi altri 750 per sbucare a quasi due chilometri di distanza dalla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, ad oggi l’ultima fermata a nord del primo metrò. Da quel giorno i tempi sono stati più o meno rispettati. Gli operai della nuova impresache è subentrata all’azienda precedente il cui fallimento ha paralizzato a lungo l’opera hanno concluso le operazioni preliminari. «E in questi giorni afferma l’assessore milanese alla Mobilità, Marco Granelli è stato presentato il progetto esecutivo aggiornato, in modo da ripartire a settembre con gli scavi, che dureranno 24 mesi». L’obiettivo è inaugurare le due nuove sta zioni di «Sesto Restellone» e «Monza Bettola» entro la fine del 2019. «Facciamola bene, che sarà di ottimo auspicio per tutto il resto che vogliamo fare», era stato l’invito che il sindaco Beppe Sala, con il pensiero rivolto anche alla linea M4 in via di costruzione e ai progetti per far sfondare i confini cittadini in questa direzione anche alla lillà, rivolse due mesi fa agli operai. Ma la storia di questo tratto della rossa, costato 140 milioni di euro, non sembra di buon auspicio: anche se ora tutto dovesse filare liscio, il bilancio dei tempi di realizzazione segnerebbe comunque dieci anni per costruire appena un paio di chilometri scarsi di gallerie e altrettante stazioni. Il primo via ai lavori arrivò infatti ben due sindaci fa: era il 2010, e a Palazzo Marino c’era l’amministrazione di centrodestra a guida Letizia Moratti. Prima previsione di apertura delle fermate: l’Expo del 2015. Niente da fare: gli anni passano, le risorse arrivano con il contagocce, spuntano extra costi, il tempo passa. Sfugge l’appuntamento con il semestre universale, e l’impresa che si è aggiudicata l’appalto fallisce. Seguono due anni di vuoto, di aree lasciate deserte dagli operai e rapidamente degradate, addirittura occupate. Il cantiere nel quartiere Bettola si era infatti trasformato in una mini favela: tra rifiuti e macchinari abbandonati, alcune famiglie rom hanno vissuto in baracche di fortuna per circa un anno. La svolta arriva a fine maggio, dopo che il Cipe a fine 2016 ha sbloccato i 23 milioni necessari per coprire le maggiori spese legate all’innalzamento dell’acqua di falda, e dopo che Mm ha riaffidato i lavori a un nuovo soggetto. Nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino, si ritrovano tutti gli attori istituzionali interessati: i rappresentanti dei Comuni dell’area e la Regione Lombardia. È la giornata del grande annuncio dell’appoggio governativo per portare a nord anche la M5. Ma è soprattutto il momento dell’ufficialità: la linea rossa può finalmente ripartire. «La nostra città osserva il sindaco ha bisogno L’obiettivo Concluse nei tempi le operazioni preliminari Sala: collegamenti utili per ridurre il traffico L’iter II primo via ai lavori per il prolungamento della MI arrivò nel 2010 con la giunta di centrodestra guidata da Letizia Moratti di essere collegata al meglio con i Comuni vicini per ridurre ancor di più l’uso dell’automobile». (titolo originale- Si torna a scavare nel cantiere M1 Nasce il super-hub – La Rossa verso Monza, a settembre gli scavi)