di Angelo Gerosa.
Numeri chiari quelli usciti dalle urne di domenica 11 giugno per l’elezione del sindaco e del Consiglio Comunale.
Il dato che colpisce maggiormente è l’ennesimo preoccupante aumento dell’astensione. Il non voto, che 5 anni fa fu il primo partito con il 42,5%, in questa tornata elettorale rasenta addirittura la maggioranza assoluta con il 49%. Una percentuale più alta sia della media regionale che nazionale!
Anche all’interno della mezza città che si è recata alle urne, rispetto a 5 anni, fa gli spostamenti sono stati consistenti.
Monica Chittò perde oltre il 15%.
Roberto Di Stefano guadagna il 5% rispetto alla somma di quanto presero Landucci (FI) e Pedrazzini (Lega).
Giampaolo Caponi aumenta di quasi il 10%.
I 5 Stelle aumentano “solamente” del 3,5% mentre Alessandro Piano, rispetto ai giovani sestesi, perde più del 1%.
Anche il risultato dei partiti indica mostra qualche novità, a partire dal calo del PD (dal 27% al 21%), in parte recuperato dalla Lista Chittò (5%), il leggero aumento di Sesto nel Cuore che passa dal 12% al 13% e diventa il terzo partito in città, ed il più consistente aumento della Lega (+ 3%) che sorpassa, seppur di poco, Forza Italia e diventa il quarto partito, non male per una forza politica che non aveva neppure un consigliere nel consiglio comunale uscente.
In termini di preferenze colpisce il primato nei 5 Stelle dell’ex consigliere comunale forzitaliota Di Cristo, i 3 “new entry/eletti sicuri” del centro destra (Ercoli della lega, Fiorino di Forza Italia, Attanasio della Lista Di Stefano) e l’elezione, in caso di vittoria del centro sinistra, di tutti gli ex assessori che si sono candidati (Perego, Rivolta, Montrasio nel PD,Innocenti nella Fabbrica e Iannizzi nel PRC).
A sinistra risultati altalenanti, con i comunisti che, seppure a ranghi separati, aumentano (3% PRC/sinistra in movimento e 1,75% Pdci/Urro contro il precedente 4,5% della FdS), mentre La fabbrica, con il 2,6%, recupera solo in parte l’ex voto di SEL (4,8%).
Ora naturalmente tutti gli occhi sono puntati al secondo turno.
Riuscirà il centro sinistra a dare una energica prova di orgoglio?
Riuscirà il centro destra ad abbeverarsi al generoso pozzo elettorale di Caponi?